Si preannuncia un’altra estate di fuoco per i passeggeri in volo sugli Stati Uniti.
Il Governo federale ha infatti deciso di non rinviare la scadenza che impone alle compagnie di dotare i loro aerei di sensori aggiuntivi per gestire le potenziali interferenze con le antenne 5G.
Nonostante i ripetuti appelli delle società sul rischio di dover lasciare a terra decine di vettori non abbastanza equipaggiati, il segretario ai Trasporti Pete Buttigieg ha ribadito martedì che la scadenza del 1° luglio dovrà essere rispettata da tutti gli operatori dei cieli.
Finora le compagnie di telecomunicazioni – tra cui Verizon e AT&T – avevano rinviato il lancio del 5G in prossimità degli aeroporti per dare alle compagnie aeree il tempo di adeguarsi.
Sul banco degli imputati c’è la cosiddetta banda C della rete 5G, che ha una gamma di frequenza compresa tra i 4 e gli 8 GHz e che secondo la Federal Aviation Administration (FAA) statunitense è in grado di interferire con gli altimetri radar, che usano le onde radio per determinare l’altitudine di un aereo.
Lo scorso anno le autorità americane avevano dovuto posporre l’entrata in vigore della nuova tecnologia dopo che decine di voli diretti negli Stati Uniti erano stati cancellati o modificati per incompatibilità con l’infrastruttura 5G installata in prossimità degli aeroporti.