Quarta giornata nel processo intentato dalla giornalista e scrittrice E. Jean Carroll che nella sua causa civile accusa l’ex presidente Donald Trump di stupro e diffamazione. La donna è tornata sul banco dei testimoni per il contro interrogatorio dopo che il giudice di prima mattina aveva respinto la richiesta della difesa che chiedeva la sospensione del processo per la parzialità del magistrato.
Un procedimento giudiziario di diritto civile dopo che New York lo scorso anno aveva approvato l’Adult Survivors Act, un provvedimento della durata di un anno che dava la facoltà alle vittime di abusi sessuali di poter citare in giudizio, ma solo per chiedere il risarcimento dei danni, le persone che in passato le avevano aggredite sessualmente anche se i termini per la denuncia erano scaduti. In pratica se Donald Trump dovesse essere riconosciuto colpevole dovrà pagare i danni, ma non rischierebbe il carcere. Ma un verdetto di colpevolezza inevitabilmente influenzerebbe anche l’elettorato e condizionerebbe la sua aspirazione di tornare alla Casa Bianca.
Poiché poi il procedimento è di diritto civile gli standard per un verdetto sono differenti. Il procedimento penale richiede ai giurati di esprimere il parere al di sopra di ogni ragionevole dubbio, mentre nel procedimento civile i giurati debbono esprimere la loro decisione in base alla preponderanza delle prove.

L’avvocato di Trump, Joe Tacopina, ha iniziato il controinterrogatorio di Carroll sperando di mostrare ai giurati incongruenze nella sua testimonianza contro l’ex presidente degli Stati Uniti. Tacopina ha chiesto perché Carroll non abbia contattato la polizia dopo aver incontrato Trump. “Ascolta, mi vergognavo di quello che era successo”, ha detto Carroll. “Pensavo fosse colpa mia”.
Carroll, 79 anni, ha accusato Trump, 76 anni, di averla violentata nel camerino del grande magazzino Bergdorf Goodman alla fine del 1995 o all’inizio del 1996, e di aver poi danneggiato la sua credibilità e carriera mentendo su questa vicenda accusandola di essere una bugiarda.
Nei prossimi giorni anche due amiche di E Jean Carroll dovrebbero testimoniare. Altre due donne che hanno detto che Trump le ha aggredite e un professore che potrebbe aiutare i giurati a stimare i danni di Carroll. L’avvocato di Trump non ha detto se l’ex presidente ha intenzione di testimoniare. Oggi l’ex presidente era in Scozia per un breve viaggio per visitare i suoi campi da golf, con l’intenzione di visitare un altro campo in Irlanda.
Almeno 26 donne hanno pubblicamente accusato Trump di qualche forma di cattiva condotta sessuale, che va dai baci indesiderati all’aggressione sessuale e allo stupro. Tra di loro l’imprenditrice Jessica Leeds e la scrittrice della rivista “People” Natasha Stoynoff, che ribadiranno ai giurati le testimonianze già rese durante la fase istruttoria del procedimento, che Trump le ha palpeggiate. Il giudice Kaplan ha già disposto che queste testimonianze sono pertinenti. Carroll ha anche ricevuto il permesso di mostrare ai giurati il video “Access Hollywood” che mostra l’allora magnate immobiliare che si vantava di “afferrare le donne per la f..a”.