Il tempio di Pyrgi, famoso per i suoi rilievi, è tornato protagonista grazie a un progetto della Duke University che parla anche italiana.
Nell’esperimento dell’università americana, i personaggi del mito dei Sette contro Tebe si sfidano virtualmente come veri supereroi in un’avventura che Maurizio Forte, docente di Studi Classici, Arte, Storia dell’Arte e Studi Visivi, presenterà al Field Museum di Chicago.
Il progetto, sviluppato dal Dig Lab dell’università della North Carolina in collaborazione con FolloFox.AI, unisce la tecnologia della Realtà Virtuale e dell’Intelligenza Artificiale generativa per riportare alla luce il frontone conservato al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
L’altorilievo risale al 470-460 a.C. e rappresenta la disputa tra Eteocle e Polinice, figli gemelli di Edipo, per il trono di Tebe. L’esperimento permette di esplorare i rilievi in modo virtuale, utilizzando una tecnologia open-source Stable Diffusion che inserisce versioni fotorealistiche di ogni personaggio, rispettando le radici etrusche dell’opera.
Il progetto dimostra il potenziale trasformativo dell’IA nella ricostruzione del passato, spiega Forte all’ANSA. Indossando caschi virtuali, il pubblico potrà assistere all’uccisione di Capaneo, alleato di Polinice, fulminato da Zeus per aver sfidato l’Olimpo. Inoltre, sarà possibile osservare Atena disgustata per il comportamento di Tideo, alleato di Polinice, che morde la testa del morente Melanippo, uno dei sette guerrieri di Eteocle, ricevendone la condanna a restare per sempre mortale. I rilievi prendono vita attraverso animazioni create con reti neurali di intelligenza artificiale, creando un’esperienza teatrale di grande impatto.
Il progetto rappresenta un modo innovativo per portare gli studi classici ad un pubblico più ampio, spiega Forte, aprendo prospettive enormi nel settore dei beni culturali. In passato, per realizzare una simile esperienza, sarebbero state necessarie lunghe sessioni manuali di computer grafica. Grazie all’esperimento di Duke, l’altorilievo del frontone (nella versione stampata in 3D) tornerà presto a casa, installandosi nel museo di Santa Severa a testimonianza dei molteplici usi che la fotogrammetria e lo scanning possono avere sui resti del mondo classico.