Il cacciatorpediniere americano USS Milius ha effettuato domenica “un transito di routine nello Stretto di Taiwan in acque in cui si applicano le libertà di navigazione e il sorvolo in alto mare in conformità con il diritto internazionale”, maturato pochi giorni dopo che la Cina ha concluso i suoi ultimi giochi di guerra intorno all’isola.
La nave, ha reso noto la Settima Flotta Usa, ha attraversato il corridoio nello Stretto “che si trova oltre il mare territoriale di qualsiasi Stato costiero”. L’operazione, si legge in una nota, “dimostra l’impegno degli Usa per un Indo-Pacifico libero e aperto”.
Lunedì la Cina ha dichiarato di aver tracciato una nave da guerra statunitense attraverso lo Stretto di Taiwan, aggiungendo che Washington aveva “ingigantito” il transito.
Il colonnello Shi Yi, portavoce dell’esercito cinese, ha dichiarato che le truppe nell’area “rimangono sempre in stato di massima allerta e difenderanno con determinazione la sovranità e la sicurezza nazionale, nonché la pace e la stabilità regionale”.
La Cina sostiene che Taiwan faccia parte del suo territorio e ha promesso di riannettere l’isola in futuro, reclamando inoltre la sovranità sull’intero Stretto di Taiwan. Lunedì Pechino ha concluso formalmente una tre-giorni di esercitazioni nelle vicinanze di Taiwan, durante i quali ha simulato attacchi mirati e il blocco dell’isola.
Le esercitazioni sono state organizzate in risposta all’incontro tra la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen e lo speaker della Camera dei Rappresentanti USA Kevin McCarthy, considerato come un sostegno degli Stati Uniti all’indipendentismo di Taipei.