La Cina ha “simulato attacchi di precisione congiunti contro obiettivi chiave sull’isola di Taiwan e nelle acque circostanti”. A riferirlo sono stati oggi i media statali di Pechino.
L’emittente statale cinese CCTV ha reso noto che, nel secondo giorno di esercitazioni in reazione all’incontro della leadertaiwanese Tsai Ing-wen con il presidente della Camera Kevin McCarthy, l’aviazione cinese ha schierato decine di aerei per “volare nello spazio aereo dell’obiettivo” e le forze di terra hanno effettuato esercitazioni per “attacchi di precisione su più obiettivi”.
Il ministero della Difesa di Taipei ha reso noto oggi che nove navi da guerra e 58 aerei cinesi si trovano attualmente intorno a Taiwan, precisando che gli aerei da guerra rilevati fino alle 12 ora locale includevano un mix di jet da combattimento e bombardieri.
La Cina ha lanciato le esercitazioni sabato, all’indomani del ritorno di Tsai da una missione di 10 giorni in America Centrale e negli Stati Uniti, dove ha incontrato lo speaker repubblicano Kevin McCarthy. Pechino ha descritto le esercitazioni come “un serio avvertimento contro la collusione delle forze separatiste di Taiwan con forze esterne e una mossa necessaria per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”.
Il Dragone aveva ripetutamente messo in guardia contro l’incontro di Tsai con McCarthy e aveva precedentemente minacciato di prendere “misure forti e risolute” se fosse andato avanti. La Cina non considera infatti Taiwan come uno Stato bensì una “provincia ribelle” destinata ad essere annessa alla Cina continentale.