Per la prima volta dal 2016, i ministri degli Esteri di Arabia Saudita e Iran si sono incontrati a Pechino e hanno concordato di riaprire le missioni diplomatiche nelle rispettive capitali e in altre città.
Secondo le indiscrezioni, le due parti avrebbe inoltre aperto alla possibilità di riavviare i voli tra e di semplificare la procedura di richiesta dei visti per i rispettivi cittadini.
Un breve video messo in onda giovedì mattina dalla TV saudita al-Ekhbariya mostra il principe daudita Faisal bin Farhan Al Saud e il ministro iraniano Hossein Amir-Abdollahian stringersi la mano alla presenza del ministro degli Esteri cinese Qin Gang.
Acerrimi nemici regionali, lo scorso mese Riad e Teheran hanno deciso di ripristinare i rapporti diplomatici – interrotti bruscamente nel 2016 dopo che alcuni manifestanti avevano fatto irruzione nell’ambasciata del Regno a Teheran in risposta all’esecuzione di un importante chierico musulmano sciita da parte delle autorità saudite.
A mediare l’accordo è stata la diplomazia di Pechino, che ha di fatto ‘scavalcato’ gli Stati Uniti – ritenuti tradizionalmente la superpotenza di riferimento in Medio Oriente.
Iran e Arabia Saudita si combattono guerre per procura in buona parte della regione: in Libano, Siria e Iraq – ma soprattutto in Yemen, dove Teheran sostiene i ribelli sciiti Houthi contro i quali l’Arabia Saudita ha lanciato una letale campagna militare.
I rapporti tra le due nazioni hanno raggiunto il punto più basso nel 2019, quando alcuni droni e missili hanno colpito importanti installazioni petrolifere saudite – causando ingenti danni e interrompendo la produzione. L’Arabia Saudita e gli Stati Uniti hanno puntato il dito contro l’Iran, che però ha negato qualsiasi responsabilità.
L’uno vede l’altro come un egemone regionale che minaccia di dominare l’area. In Medio Oriente, inoltre, sostengono gruppi contrapposti in Libano, Siria, Iraq e Yemen.