I loro nomi sono Betty, Lorraine, Ray, e Timmy Whittaker. I quattro vivono un’esistenza quasi bucolica in una remota regione rurale della Virginia occidentale. Come hanno fatto a diventare delle celebrità mondiali? Sono tutti nati da una relazione tra parenti.
A scoprire la particolarissima – e straziante – storia della “famiglia più incestuosa d’America” è stato il fotografo Mark Laita, che li ha incontrati per la prima volta nel 2004 nella loro casa di Odd e una seconda volta nel 2020.
Tutto è iniziato nel 1887, quando due cugini – figli di due fratelli gemelli identici – hanno avuto il primo di ben 15 figli. Creature che però sono venute al mondo segnate da terribili malformazioni genetiche che hanno reso alcuni di loro incapaci di parlare.
Secondo Laita, che gestisce il canale YouTube Soft White Underbelly, i membri della famiglia Whittaker si comportano spesso in maniera animalesca, emettendo grugniti e scappando dalle persone che venivano a trovarli.
“C’erano persone che camminavano e i loro occhi andavano in direzioni diverse e mi abbaiavano contro”, ha dichiarato il fotografo nel podcast di Konkrete. “E [questo] ragazzo, se lo guardavi negli occhi o gli dicevi qualcosa, urlava e scappava via, con i pantaloni che gli cadevano alle caviglie”.

Laita ricorda che, in occasione del suo primo incontro con i Whittaker nel 2004, era stato affrontato da alcuni vicini “protettivi” che brandivano un fucile. “Non gli piace che la gente venga a ridicolizzare queste persone”.
I Whittaker, sostengono gli abitanti della cittadina, non hanno mai fatto male a nessuno e non meritano di essere presi in giro. La sorte d’altronde è stata già piuttosto dura con loro, esponendoli a un rischio esponenzialmente più elevato di malattie mortali (e alcuni non sono sopravvissuti all’infanzia).
Ciononostante, la famiglia non cerca di nascondersi, e passa gran parte della giornata nella veranda di casa grugnando. “Capiscono quello che dice”, spiega uno dei pochi parenti in grado di comunicare verbalmente. “Se non gli piace, iniziano a urlare per fartelo capire”.