Le autorità russe hanno arrestato il giornalista americano Evan Gershkovich, corrispondente del Wall Street Journal, accusandolo di spionaggio.
Il Servizio di sicurezza federale (FSB) ha dichiarato in un comunicato che “Gershkovich stava raccogliendo per conto del Governo americano informazioni su una delle imprese del complesso militare-industriale russo, che costituiscono un segreto di Stato”.
Ieri sera l’uomo era stato fermato mentre si trovava a Ekaterinburg, una città degli Urali a circa 1.400 km da Mosca. Stamane il giornalista è comparso davanti al tribunale del distretto moscovita di Lefortovo, che ha velocemente convalidato l’arresto. L’accusa formale è quella di spionaggio sulla base dell’articolo 276 del Codice penale, che prevede condanne fino a 20 anni di reclusione.
“Il Wall Street Journal nega con forza le accuse dell’FSB e chiede l’immediato rilascio del nostro fidato e diligente reporter, Evan Gershkovich”, ha dichiarato il giornale. “Siamo solidali con Evan e la sua famiglia”.
In una nota, la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha condannato l’arrestato “con la massima fermezza”, ritenendo “inaccettabile che il Governo russo prenda di mira cittadini americani”. Washington è perciò tornata a chiedere ai propri connazionali che si trovano in Russia di “lasciare immediatamente il Paese”.

L’FSB ha confermato che Gershkovich era accreditato presso il ministero degli Esteri russo per lavorare come giornalista, ma la portavoce Maria Zakharova ha detto che l’uomo stava usando le sue credenziali giornalistiche come copertura per “attività che non hanno nulla a che fare con il giornalismo”.
Gershkovich è il primo reporter statunitense a venire arrestato con l’accusa di spionaggio in Russia dai tempi di Nicholas Daniloff, il corrispondente di U.S. News and World Report che nel 1986 venne fermato dal KGB. Daniloff venne quindi rilasciato 20 giorni dopo in uno scambio di prigionieri con un dipendente della missione sovietica all’ONU di New York.
Gershkovich, i cui genitori vivono negli Stati Uniti ma sono originari dell’ex Unione Sovietica, ha 32 anni e parla fluentemente russo. Dal gennaio 2022 è corrispondente del WSJ nella capitale russa. In precedenza, si è occupato di Russia per l’Agence France-Presse e il Moscow Times. Prima ancora, era stato assistente di redazione al New York Times.