Il presidente cinese Xi Jinping visiterà lunedì la Russia in una tre-giorni per dimostrare sostegno all’omologo russo Vladimir Putin mentre si acuiscono le tensioni tra Est e Ovest per la guerra in Ucraina. Lo hanno annunciato venerdì i due Paesi.
Al centro dei colloqui ci sarà prevedibilmente proprio il conflitto tra Mosca e Kyiv. Pechino si è finora rifiutata di condannare l’aggressione russa e ha cercato di mostrarsi neutrale nel conflitto, anche se gode di un’amicizia “senza limiti” con la Russia. Più in particolare, la Cina sostiene che la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi devono essere rispettate, condannando al contempo le sanzioni occidentali e accusando la NATO e gli Stati Uniti di aver provocato la Russia.
Intanto, i media USA sostengono che la Cina starebbe già aiutando Putin facendo arrivando armi – come paventato dalla Casa Bianca. Compagnie cinesi, inclusa una collegata al governo di Pechino, avrebbero inviato alle entità russe 1.000 fucili d’assalto e altre attrezzature che potrebbero essere utilizzate per scopi militari, comprese parti di droni e giubbotti antiproiettile.
A scriverlo è Politico, citando dati commerciali e doganali. Le spedizioni sarebbero avvenute tra giugno e dicembre 2022, secondo i dati forniti da ImportGenius, aggregatore di dati doganali. Politico scrive che la China North Industries Group Corporation Limited, uno dei maggiori appaltatori della difesa statale del Paese, “ha inviato i fucili nel giugno 2022 a una società russa chiamata Tekhkrim, che fa affari anche con lo Stato e l’esercito russo.
I fucili CQ-A, modellati sull’M16 ma etichettati come “fucili da caccia civili” nei dati, sono stati segnalati in uso della polizia paramilitare in Cina e delle forze armate dalle Filippine al Sud Sudan e al Paraguay”. “Sebbene i dati doganali non mostrino che Pechino stia vendendo una grande quantità di armi a Mosca specificamente per aiutare il suo sforzo bellico” in Ucraina, “rivelano che la Cina sta fornendo alle compagnie russe attrezzature ‘a duplice uso’ precedentemente non dichiarate, articoli commerciali che potrebbero anche essere usati sul campo di battaglia in Ucraina”, scrive Politico.
E si tratta della “prima conferma che la Cina sta inviando fucili e giubbotti antiproiettile alle aziende russe e mostra che droni e parti di droni vengono ancora inviati, nonostante le promesse di almeno una società di sospendere le attività in Russia e Ucraina”. “Al momento non è chiaro se la Russia stia utilizzando uno dei fucili inclusi nei dati di spedizione sul campo di battaglia: Tekhkrim, la compagnia russa, non ha risposto a una richiesta di commento inviata tramite e-mail.
Ma i droni Dji sono stati avvistati sul campo di battaglia per mesi. Dji non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento”, scrive Politico.