Non c’è pace al confine tra Stati Uniti e Messico. Ieri gli agenti di frontiera messicani e statunitensi hanno bloccato centinaia di migranti, per lo più venezuelani, che volevano entrare a tutti i costi negli Usa.
Frustrati dalle lunghe attese per ottenere gli appuntamenti per chiedere asilo utilizzando una nuova app del governo degli Stati Uniti, un migliaio di persone si sono lanciate a testa bassa contro le guardie di frontiera. Alcuni sono riusciti ad oltrepassare le linee messicane per chiedere asilo negli Stati Uniti, ma al di la del ponte sul Rio Grande che collega Ciudad Juarez con El Paso in Texas, hanno trovato una barriera di cavali di frisia oltre agli agenti di confine statunitensi che, protetti dagli scudi, li hanno respinti spruzzando liquido irritante forzandoli alla ritirata. Molti dei migranti avevano bambini piccoli con loro.
Ad un certo punto, alcuni migranti hanno tentato di scagliare una barriera di plastica arancione contro gli agenti statunitensi. “Vogliamo solo entrare in modo da poter aiutare le nostre famiglie”, ha detto tra le lacrime Camila Paz, una venezuelana di 18 anni ai microfoni di Cnn.
Circa 200.000 persone tentano di attraversare il confine dal Messico agli Stati Uniti ogni mese, ma il numero di migranti arrestati dagli agenti di frontiera dopo aver attraversato illegalmente gli Stati Uniti è diminuito di circa il 40% a gennaio, quando l’amministrazione Biden ha annunciato la strategia per scoraggiare gli attraversamenti illegali.

Gli agenti della polizia di frontiera hanno registrato circa 130.000 arresti di migranti entrati negli Stati Uniti tra i porti ufficiali di ingresso lungo il confine con il Messico a gennaio, rispetto ai quasi record di 221.000 arresti di dicembre. A novembre e ottobre il numero delle persone arrestate è stato rispettivamente di 207.396 e 204.874. La maggior parte dei migranti proviene dall’America centrale e meridionale, ma anche da Haiti, e in genere cita la povertà e la violenza nelle loro nazioni d’origine nella richiesta di asilo.
I repubblicani hanno incolpato l’amministrazione Biden per l’aumento di quanti chiedono asilo dopo aver annullato le misure dell’era Trump, aver posto fine alla costruzione del muro e tolte le restrizioni che erano state imposte alle richieste di asilo.
La Casa Bianca ha respinto queste critiche e ha accusato i repubblicani di non aver votato per concedere finanziamenti alle frontiere e di non aver sostenuto l’ampia proposta di riforma dell’immigrazione introdotta all’inizio del mandato di Biden.
Nel suo discorso sullo stato dell’Unione, il presidente ha nuovamente chiesto ai repubblicani di approvare almeno alcune delle proposte contenute nel suo disegno di legge, ma i legislatori si sono opposti a concedere la cittadinanza agli immigrati clandestini anche se questi lavorano da anni negli Stati Uniti e non hanno commesso reati. Un punto che i democratici hanno indicato come una condizione indispensabile per la riforma.
Sei Democratici questa settimana hanno reintrodotto la Renewing Immigration Provisions of the Immigration Act del 1929. Una prroposta di legge che aggiornerebbe il così detto “Processo di Adeguamento dello Stato” – comunemente noto come Registro – che consente a coloro che si trovano illegalmente nel paese prima del 1986 di regolarizzare il loro stato. Nel corso degli anni la data è stata aggiornata più volte. L’ultima, appunto 37 anni fa, e all’epoca consentiva agli immigrati clandestini che erano negli Stati Uniti ininterrottamente dal 1972 di adeguare il proprio status e ottenere la carta verde, che a sua volta avrebbe consentito loro di richiedere la cittadinanza statunitense.

La congresswoman democratica Zoe Lofgren, che con i suoi compagni di partito Norma Torres, Lou Correa, Grace Meng, Adriano Espaillat e Jesús “Chuy” Garcia, ha presentato la proposta, ha detto che questa modifica coprirebbe circa otto milioni di immigrati, aggiungendo che 148 organizzazioni locali, regionali e nazionali sono favorevoli a questo cambiamento.
Zoe Lofgren accusa i repubblicani di “acrobazie politiche” sull’immigrazione per non regolarizzare milioni di persone che hanno trascorso la maggior parte della loro vita negli Stati Uniti lavorando e vivendo onestamente nel Paese. “Gli estremisti repubblicani sono più concentrati a fare viaggi al confine invece di adeguare ai nostri tempi una legge del 1929”, ha detto la parlamentare democratica.
“Non è un segreto che gli immigrati hanno costruito la nostra nazione – e coloro che sono venuti negli Stati Uniti anni fa in cerca di una vita migliore e hanno messo radici qui meritano una possibilità di residenza permanente”, ha aggiunto il congressman Espaillat.
I democratici hanno più volte cercato di regolarizzare questo spinoso problema di concedere l’amnistia a milioni di immigrati clandestini, compreso un tentativo di aggiornamento del registro, ma finora sono stati ostacolati e non solo dai repubblicani.
Il disegno di legge sull’immigrazione presentato dalla Casa Bianca e dai democratici all’inizio del 2021, che includeva un percorso verso la cittadinanza per milioni di immigrati illegali già nel paese, non ottenne neanche un voto da parte repubblicana e Biden tentò di inserire la riforma attraverso il processo di riconciliazione del bilancio aggiornando il Renewing Immigration Provisions of the Immigration Act. Ma questa proposta venne respinta dal Senato in quanto inadeguata per un disegno di legge di bilancio. Il tentativo di cambiare le regole dell’immigrazione alla fine si è arenato dopo che il senatore Joe Manchin ha ritirato il suo sostegno.