Un uomo del Texas ha intentato una causa contro tre amici della sua ex moglie per averla presumibilmente aiutata a procurarsi le pillole usate per indurre un aborto l’anno scorso.
La causa chiede più di un milione di dollari a ciascuno dei tre imputati e un’ingiunzione che vieti loro di “distribuire pillole abortive”.
Si ritiene che sia il primo caso di questo tipo da quando, lo scorso giugno, una sentenza ha ribaltato decenni di precedenti in materia di diritti all’aborto, permettendo alle leggi che criminalizzano l’interruzione di gravidanza di entrare in vigore in tutto il Paese.
Il querelante, Marcus A. Silva della contea di Galveston, in Texas, sostiene che l’ex moglie scoprì di essere incinta nel luglio 2022 e cercò di nascondergli sia la gravidanza che l’aborto autogestito. La coppia ha divorziato il mese scorso.
La causa si basa molto sulle informazioni contenute nei messaggi di testo scambiati l’anno scorso tra l’ex moglie di Silva e i suoi amici, in cui i quattro discutono delle modalità con cui procurarsi le pillole abortive e della logistica necessaria per autogestirsi un aborto a casa.
In uno degli scambi presi in considerazione, una delle amiche dice alla donna incinta: “Puoi farlo a casa. Possiamo prenderci un giorno libero e farlo da me, se vuoi”, mentre in un altro messaggio, la donna esprime gratitudine ai suoi amici, dicendo a uno di loro: “Il vostro aiuto significa il mondo per me. Sono così fortunata ad avervi tutti vicini”.