Con l’avvicinarsi della primavera, arriva anche l’ora legale. Alle 2 del mattino di domenica 12 marzo, gli orologi si sposteranno un’ora avanti: più luce la sera, meno al mattino, portando per due settimane il fuso orario a -5 ore rispetto all’Italia.
Negli ultimi anni, si è discusso molto sulla necessità di cambiare l’ora in primavera e in autunno. Chi si oppone sostiene che le ragioni alla base dello spostamento siano ormai superate e che gli effetti sul sonno che ne derivano possano essere dannosi per la salute.
Uno studio del 2020 della Public Library of Science ha rivelato come l’ora legale sia associata a un rischio maggiore di vari problemi di salute, tra cui infarti, lesioni, disturbi mentali, comportamentali e malattie autoimmuni. Inoltre, secondo i ricercatori che scrivono sulla rivista Epidemiology, il passaggio improvviso a serate più buie è legato a un aumento degli episodi depressivi.
Nonostante le preoccupazioni sollevate dagli oppositori, ci sono anche sostenitori dell’ora legale. Un sondaggio della Monmouth University condotto l’anno scorso su 809 adulti americani ha stabilito che il 44% preferisce mantenere l’ora legale tutto l’anno, mentre solo il 13% vuole mantenere l’ora solare e il 35% vuole continuare a spostare le lancette due volte l’anno. Il sondaggio portato avanti dall’Associated Press del 2021 aveva dato risultati contrastanti: la maggior parte delle persone voleva fermare il cambio dell’ora, ma non c’era consenso sulla scelta dell’ora solare o dell’ora legale.
La spinta per imporre l’ora legale permanente a livello nazionale negli Stati Uniti ha guadagnato slancio nel Congresso l’anno scorso, quando una proposta di legge è passata al Senato salvo poi arenarsi alla Camera. Quest’anno, il senatore repubblicano della Florida Marco Rubio ha reintrodotto la sua proposta di legge: a New York sono già stati fatti diversi tentativi per eliminare l’ora legale.