I soldati russi sono costretti a combattere solo con “armi da fuoco e pale” a causa della carenza di munizioni. A sostenerlo è un report di intelligence del Ministero della Difesa britannico – secondo cui le truppe di Mosca a Bakhmut, nell’Ucraina orientale, sarebbero stati costretti in alcuni casi ad usare armi rudimentali.
Nel frattempo Yevgeny Prigozhin, comandante del gruppo di mercenari Wagner – quello maggiormente coinvolto nella campagna di conquista della cittadina del Donbass – ha nuovamente criticato le autorità militari di Mosca per i problemi di approvvigionamento, avvertendo che se non verranno risolti, gli avanzamenti della Russia nella regione potrebbero essere vanificati.
Dopo essere stata bombardata per mesi, Bakhmut è oggi assediata su tre lati, lasciando gran parte della città mineraria in rovina. “Bakhmut tiene” è il mantra ripetuto in tutta la nazione e ribadito nel discorso video notturno del Presidente Volodymyr Zelenskyy. La frase è diventata il simbolo della difesa e della resistenza ucraina contro l’invasore russo.
L’intensificazione dell’offensiva invernale di Mosca, che ha visto un misto di ex combattenti Wagner e riservisti militari recentemente arruolati, ha logorato le roccaforti ucraine nell’est del Paese. Prigozhin ha però dichiarato nel fine settimana che “se Wagner si ritira ora da Bakhmut, l’intero fronte crollerà”.
Parlando in un video postato sabato su Telegram, il ‘cuoco di Putin’ ha aggiunto che “la situazione non sarà dolce per tutte le formazioni militari che proteggono gli interessi russi”. Separatamente, scrivendo sul canale Telegram del servizio stampa della sua azienda domenica, Prigozhin ha detto che le munizioni promesse da Mosca a febbraio non sono arrivate, aggiungendo di non essere sicuro se il ritardo sia stato causato da “ordinaria burocrazia o da un tradimento”.
Un segnale delle evidenti tensioni tra Prigozhin, leader dei sostenitori della linea dura della guerra, e i vertici militari del Cremlino.