Prove di guerra nella California del Sud. Ma non solo. I militari preparano sbarchi, combattono dietro trincee scaricate dagli elicotteri che riparano i soldati mentre i mezzi da sbarco fanno la spola per scaricare i Marines.
Sbarchi anche sulle coste della Tailandia, a Sud di Pattaya, in una esercitazione chiamata “Cobra Gold” insieme ai soldati tailandesi, dell’Indonesia, Giappone, Malaysia, Singapore e Corea del Sud. “Dimostriamo la nostra determinazione per rispondere alle sfide future, preservando la regione Indo-Pacifica libera e aperta dove tutte le nazioni possono prosperare”, ha detto l’ammiraglio americano John Aquilino, comandante della flotta Indo-Pacifica degli Stati Uniti, alle truppe partecipanti e agli ospiti nel suo discorso per la cerimonia di presentazione di Cobra Gold alla quale hanno preso parte gli ambasciatori dei 5 Paesi e il generale Chalermpol Srisawat, comandante delle forze armate tailandesi.
Nessuno ha più dubbi: il potenziale campo di battaglia sarà sul Pacifico. Con il deterioramento delle relazioni tra gli Stati Uniti e la Cina per le mosse aggressive di Pechino su Taiwan, dei suoi tentativi di intimidire il Giappone, della sua violazione dello spazio aereo statunitense con un pallone spia e del suo sostegno all’invasione russa dell’Ucraina – è maturata la decisione di prepararsi per un potenziale futuro conflitto lungo le isole del Pacifico. E per questo una dozzina di generali, compreso il comandante dei Marine, sono andati a studiare i risultati dell’esercitazione in California. A Twentynine Palms, ultimo centro abitato prima del deserto del Mojave, c’è la base dei Marines. Una base dove le isole, con un po’ di fantasia, sono costruite con sacchi colorati pieni di sabbia, sull’arido terreno desertico.
Sebbene lontana dall’oceano, la base di Twentynine Palms offre circa 1.200 miglia quadrate di sabia dove i militari si possono addestrare, dove gli elicotteri sfilano velocissimi a pochi metri di altezza notte e giorno, dove cannoni, mortati, carri armati sparano proiettili veri su obiettivi fasulli. Solo le munizioni dei soldati sono a salve. Mentre i militari vengono divisi in squadre di soldati “amici” e “nemici” e gli analisti valutato tutto ciò che i soldati fanno, esaminando i successi e gli errori. I soldati che prendono parte a questa esercitazione saranno dispiegati nelle Filippine ad Aprile.

I Marines prevedono in futuro un tipo di campo di battaglia molto diverso da quelli delle guerre post-11 settembre. Oggi, i satelliti spia riescono ad intercettare chiunque accenda una piccola radio o un cellulare per prenderlo di mira con razzi e missili a lungo raggio.
“Dobbiamo reinventare il modo in cui siamo stati addestrati”, ha detto il generale David H. Berger, che dirige l’addestramento, osservando che 20 anni fa, i marines sul campo chiamavano i loro comandanti via radio ogni ora. Attualmente le comunicazioni radio sono 0ff Limits e si stanno studiando altri modi per comunicare per evitare di essere intercettati. Gli occhi e le orecchie invisibili dei droni e dei satelliti spia rendono più difficile mimetizzare uomini e armamenti e per questo sono allo studio le contromisure, soprattutto per comunicare senza che i satelliti nemici siano in grado di scoprire i luoghi di contatto.
“Ogni anno la marina cinese espande gli schieramenti”, ha detto il generale Berger in un’intervista all’Associated Press. “Non solo per la loro complessità, ma anche per le distanze che le unità coprono”. La marina cinese, ha detto Berger, stava ora sta copiando gli schieramenti della marina americana, operando in gruppi di attacco, con cacciatorpediniere e altre navi da guerra di scorta alle portaerei.
#MarineCorps MV-22B Ospreys assigned to the @Official13thMEU conduct flight operations in the Kingdom of Thailand during Exercise Cobra Gold 23, March 2.#CobraGold is a Thai-U.S. co-sponsored exercise promoting regional peace and security for a #FreeAndOpenIndoPacific. pic.twitter.com/zngfPwuDq6
— U.S. Marines (@USMC) March 6, 2023
Secondo il generale i marines sbarcati sul litorale possono fungere da osservatori che trasmettono la posizione delle forze nemiche agli aerei, alle navi o ai sottomarini americani per attaccare. Oppure i marines potrebbero intervenire da soli. E per questo il generale Berger ha creato il 3° reggimento marino litoraneo come un’unità combattente diversa dalle altre. Invece di avere tre battaglioni di fanteria di circa 800 marines ciascuno, ne ha uno: gli altri due sono un battaglione antiaereo che sta testando nuove armi e un battaglione logistico.
I pianificatori militari presumono che qualsiasi potenziale battaglia futura con la Cina possa svolgersi in quella che il Pentagono spesso definisce la “prima catena di isole”, che comprende Okinawa e Taiwan fino alla Malesia, nonché il Mar Cinese Meridionale e le isole contese nelle Spratlys e i Paracel. Ed è per questo che le esercitazioni Cobra Gold in Tailandia sono particolarmente interessanti.
Il generale Berger ha affermato che molti di quei punti strategici nell’oceano sono già stati identificati e inseriti in piani di emergenza dal comando indo-pacifico degli Stati Uniti alle Hawaii.
Tutto il lavoro svolto finora alle Hawaii e in California andrà presto a beneficio di una nuova unità, il 12° Marine Littoral Regiment, che secondo i leader militari sarà istituito ad Okinawa nel 2025. Questa unità, con sede in Giappone, sarà la più vicina alle catene di isole che si estendono per molte migliaia di miglia attraverso il Pacifico, che potrebbe tornare a essere il campo di battaglia.