Continua a salire la tensione tra Russia e Stati Uniti alla vigilia del primo anniversario di guerra in Ucraina. Secondo due funzionari statunitensi, Mosca avrebbe infatti condotto un test di missili balistici intercontinentali – che sembra però essere fallito – nelle stesse ore in cui il presidente Joe Biden visitava Kyiv.
I test hanno riguardato in particolare il massiccio missile SARMAT, noto anche come Satan II in Occidente e in grado di trasportare più testate nucleari. Pur essendo stato testato con successo in precedenza, non è andato evidentemente a buon fine il lancio di martedì. Putin non ha perciò fatto alcun cenno al lancio fallito nel suo discorso di martedì – nel quale ha però dichiarato che la Russia sospenderà la sua partecipazione al trattato di riduzione degli armamenti nucleari New START con gli Stati Uniti.
Intanto, dopo l’infuocato discorso di martedì a Varsavia, mercoledì Biden ha affrontato il tema della sicurezza con i leader del fianco orientale della NATO. Il leader statunitense ha riunito i leader dei cosiddetti “Nove di Bucarest”, (tra cui Polonia, Bulgaria e Lituania) che si sono uniti all’Alleanza Atlantica dopo la fine della Guerra Fredda.
“Come fianco orientale della NATO, siete la prima linea della nostra difesa collettiva”, ha detto Biden. “Sapete meglio di chiunque altro qual è la posta in gioco in questo conflitto. Non solo per l’Ucraina, ma per la libertà delle democrazie in tutta Europa e nel mondo”, ha aggiunto il leader americano – che nel suo discorso a Varsavia ha ribadito la sacralità dell’articolo 5 del Trattato NATO sulla mutua difesa collettiva.
Nelle stesse ore, tuttavia, a Mosca è arrivato il capo della diplomazia del Partito Comunista cinese, Wang Yi, il quale si è impegnato a intensificare la collaborazione tra Pechino e Mosca Russia. Negli scorsi giorni, il segretario di Stato Antony Blinken aveva sostenuto che Pechino fosse pronta a fornire armi e munizioni all’esercito russo, ipotesi più tardi smentita dal ministro degli Esteri Qin Gang.