Gli Stati Uniti “pagheranno tutte le conseguenze” dell’abbattimento dei presunti palloni-spia cinesi degli scorsi giorni sui cieli americani.
Il monito proviene da Wang Yi, responsabile degli Affari esteri del Partito Comunista cinese, che ieri a Monaco di Baviera ha avuto un colloquio informale con il segretario di Stato statunitense Antony Blinken – il quale proprio a causa della querelle sugli “UFO” abbattuti negli scorsi giorni ha posticipato la sua visita ufficiale in Cina.
Se Washington “insisterà per trarre vantaggio dalla questione, intensificando il clamore e ampliando la situazione”, ha spiegato Wang, “la Cina andrà avanti fino alla fine”. Pechino, ha spiegato l’ex ministro degli Esteri, “è fortemente insoddisfatta della vicenda e protesta in modo solenne”, sottolineando che la condotta statunitense “è stato un tipico abuso di forza, in chiara violazione delle pratiche internazionali e delle convenzioni dell’aviazione civile”.
Wang ha accusato gli Stati Uniti di essere il “Paese di monitoraggio e di ricognizione più grande del mondo: palloni ad alta quota hanno ripetutamente sorvolato la Cina illegalmente, quindi non sono qualificati per calunniare e diffamare la Cina”. Per queste ragioni, “ciò che gli Stati Uniti devono fare è di mostrare sincerità, affrontare e risolvere i danni causati dall’uso indiscriminato della forza alle relazioni sino-americane”.
Le già complicate relazioni tra le due superpotenze sono ulteriormente deteriorate da inizio mese, quando la Cina avrebbe fatto volare un pallone spia sopra gli Stati Uniti continentali prima che i caccia USA lo abbattessero. E sempre da Monaco la vicepresidente Kamala Harris ha inoltre avvertito Pechino che la Casa Bianca non resterà a guardare in caso di supporto militare cinese alla Russia.