L’Occidente consegnerà all’Ucraina altre munizioni, carri armati e sistemi di difesa anti-aerea – ma ancora nessun jet militare, contrariamente a quanto richiesto dal presidente Volodymyr Zelensky.
È questa la posizione espressa dai 50 Paesi membri dello Ukraine Defense Contact Group – la coalizione a guida statunitense composta da più di 50 nazioni alleate dell’Ucraina, che si è riunita martedì per la nona volta dall’inizio della guerra nel quartier generale NATO a Bruxelles poche ore prima dell’incontro tra i ministri della Difesa dell’Alleanza Atlantica.
I ministri della Difesa dei Paesi NATO sono pronti a rinnovare ed estendere il loro sostegno militare a Kyiv, che da settimane avverte di essere rimasta a corto di munizioni. Un vulnus che va rimediato subito, in considerazione del fatto che le truppe di Mosca avrebbero appena inaugurato una maxi-offensiva per scacciare le sacche di resistenza ucraina nel Donbass e nel sud-est del Paese.
“Non vediamo che la Russia stia ammassando forze aeree per lanciare un’offensiva, ma certamente Mosca continua ad avere grandi capacità in termini di aviazione”, ha però dichiarato il segretario alla Difesa Llyod Austin. La dichiarazione di Austin arriva dopo che il ministero della Difesa olandese ha riferito che due suoi caccia F-35 avrebbero intercettato domenica una formazione di tre aerei militari russi sopra la Polonia e li avrebbe scortati fuori da tale spazio aereo.
È comunque la necessità urgente di munizioni che ha dominato il vertice belga, al quale partecipa anche il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov. Passerà inevitabilmente in secondo piano la fornitura di caccia militari – un desiderio espresso da Kyiv per contendere la superiorità aerea a Mosca, ma che gli occidentali (Stati Uniti in primis) esitano ad esaudire per timore che questi vengano utilizzati per incursioni sul territorio russo. Esponendo così la NATO a imprevedibili ripercussioni.
Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha chiarito ai giornalisti che “la priorità ora è consegnare i carri armati e i veicoli blindati di fanteria, ed è esattamente quello che stanno facendo gli alleati, oltre a far sì che ci siano le munizioni”. “I jet non sono la questione più urgente”, ha chiarito il capo dell’Alleanza Atlantica, lasciando comunque aperto uno spiraglio per il futuro, dal momento che “le necessità dell’Ucraina evolveranno con l’evolversi della guerra”.
Intanto il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato martedì che riprenderà a pieno ritmo la produzione di munizioni per i carri anti-aerei Gepard. A ciò si aggiunge l’impegno di far arrivare a Kyiv altri carri armati, come promesso lo scorso mese da Stati Uniti, Germania, Polonia e Regno Unito. Secondo le previsioni, i primi tanks dovrebbero arrivare in primavera.