Non c’è pace per Mike Tyson. L’ex campione dei pesi massimi è stato infatti accusato di aver violentato una donna – oggi residente nello Stato di New York – all’interno della sua limousine all’inizio degli anni ’90, come attestano i documenti depositati in tribunale.
La donna, che ha chiesto di rimanere anonima, ha sporto querela all’inizio di gennaio ai sensi di una legge temporanea dello Stato di New York che consente alle vittime di violenza sessuale di chiedere il risarcimento dei danni civili indipendentemente dagli ordinari termini di prescrizione. In una breve dichiarazione giurata, la querelante afferma di aver incontrato il pugile in una discoteca “nei primi anni ’90” e di averlo seguito nella sua limousine – dove il pugile l’avrebbe prima aggredita e poi violentata.
“A seguito dello stupro di Tyson, ho sofferto e continuo a soffrire di lesioni fisiche, psicologiche ed emotive”, sostiene la donna, che ha quantificato il risarcimento dei danni a 5 milioni di dollari.
Non è la prima volta che “Iron Mike” ha a che fare con accuse del genere. Tyson ha già trascorso tre anni in prigione a partire dal 1992 dopo essere stato dichiarato colpevole di aver stuprato la modella e studentessa Desiree Washington, allora 18enne.
Nato a Brooklyn nel 1966, dopo un’infanzia irrequieta Tyson riuscì a imporsi come campione indiscusso dei pesi massimi negli anni ’80, grazie alla straordinaria potenza dei suoi ganci. Ritiratosi nel 2005 dopo una serie di risultati deludenti, nei mesi successivi vennero a galla problemi di depressione e dipendenza da droghe. Di recente si è lanciato nell’industria della cannabis con un suo marchio di prodotti a base di marijuana.