Una sparatoria e mezza al giorno, per un totale di 39 scontri a fuoco in soli 24 giorni. È il drammatico bilancio dell’anno appena iniziato negli Stati Uniti, alle prese con il più alto numero di sparatorie di sempre in un arco temporale così breve.
A riportarlo è l’organizzazione no-profit Gun Violence Archive (GVA), che qualifica una sparatoria di massa come un singolo evento in cui vengono colpite almeno quattro persone oltre all’uomo armato. Oltre il dato oggettivo c’è poi un altrettanto agghiacciante bollettino umano: nel 2023 almeno 70 persone hanno perso la vita e 167 sono rimaste ferite proprio in sparatorie di massa negli Stati Uniti.
Le ultime, in ordine di tempo, si sono verificate entrambe in California. Prima a Monterey Park, dove un killer di origini vietnamite ha ucciso 11 persone in una sala da ballo durante i festeggiamenti per il Capodanno cinese. E quindi, meno di 48 ore dopo, a Half Moon Bay, dove il 67enne Zhao Chunli ha freddato almeno sette persone.
Tra il 2019 e il 2020, il numero totale di sparatorie di massa l’anno è aumentato da 417 a 610. Fino a oggi l’anno peggiore era stato il 2021 con 690 episodi in 44 Stati, mentre nel 2022 c’era stato un lieve calo con 647.
Numerosi appelli per leggi federali più severe sul controllo delle armi sono stati lanciati all’indomani di precedenti sparatorie di massa, laddove le normative statali, in particolare quelle della California, sono periodicamente ostacolate dalla Corte Suprema, che in più di un caso ha stabilito l’incostituzionalità del divieto di portare armi.