Reed Hastings, l’uomo che 25 anni fa fondò Netflix, si è dimesso giovedì dalla sua posizione di co-CEO della società – nonostante nelle stesse ore il gigante dello streaming rendesse noti dati più che positivi sul numero di nuovi abbonati.
Considerato un pioniere dell’industria dello streaming, Hastings continuerà a ricoprire il ruolo di presidente esecutivo dell’azienda mediatica, passando le redini manageriali a Ted Sarandos e Greg Peters (promosso dal precedente ruolo di direttore operativo).
“È stato un battesimo di fuoco, visto il COVID e le recenti sfide all’interno del nostro business”, ha dichiarato Hastings parlando del cambio al vertice. “Ma entrambi (Sarandos e Peters, nda) si sono comportati incredibilmente bene, assicurando che Netflix continui a migliorare e sviluppando un percorso chiaro per riaccelerare la crescita dei ricavi e degli utili. Quindi il consiglio di amministrazione e io crediamo che sia il momento giusto per completare la mia successione”.
La sua dichiarazione coincide peraltro con i dati di fine anno sul numero di iscritti alla piattaforma streaming, che sono tornati a crescere in maniera significativa rispetto alla prima parte del 2022. Il totale degli abbonati negli ultimi tre mesi del 2022 è aumentato infatti di 7,66 milioni, superando ampiamente le previsioni dell’azienda di circa 4,5 milioni. In totale, sono perciò circa i 231 milioni di abbonati a Netflix in tutto il mondo.

Nel quarto trimestre, il fatturato è aumentato a 7,9 miliardi di dollari. Tuttavia, il profitto per l’intero anno è diminuito rispetto al 2021, ed è stato inferiore in questo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Colpa dell’agguerrita concorrenza nel settore dello streaming, da parte di competitors come Amazon, HBO, Apple TV e Disney.
A novembre l’azienda ha annunciato l’introduzione di un abbonamento – meno costoso – con pubblicità, che ha di fatto cambiato le sorti dell’azienda dopo un inizio anno caratterizzato da un calo di utenti e da un aumento dei costi post-pandemia.