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Berlino frena sui carri armati all’Ucraina: aspetta il primo passo degli Usa

Al Pentagono si teme che l’invio dei mezzi americani sarebbe visto come un segno di escalation da parte degli Stati Uniti

Massimo JausbyMassimo Jaus
Berlino frena sui carri armati all’Ucraina: aspetta il primo passo degli Usa

Military vehicles -EPA/CARSTEN KOALL

Time: 3 mins read

La Germania prende tempo sull’invio dei carri armati Leopard all’Ucraina. Non li vuole dare sia per motivi diplomatici, perché non vuole inimicarsi ulteriormente Putin, sia per motivi politici. La coalizione del governo di Olaf Scholz, formato da Socialdemocratici, Verdi e Liberali Democratici, rischia di spaccarsi perché si crede che un’ulteriore escalation della guerra possa potenzialmente trascinare la Nato nel conflitto.

Inoltre i sondaggi vedono la stragrande maggioranza dei tedeschi contrari ad essere più coinvolti nella guerra tra Russia e Ucraina. Berlino vuole inoltre condizionare il proprio impegno ad una decisione collettiva e non unilaterale. In pratica, la Germania non vuole inviare i carri armati senza che gli Stati Uniti consegnino almeno un numero simbolico dei suoi carri armati Abrams. Ma gli altri Paesi della Nato spingono affinchè Berlino si allinei con la maggioranza. 

Una portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, aveva detto giovedì ai giornalisti che “non aveva senso” fornire all’Ucraina carri armati Abrams “in questo momento” perché usano carburante per aerei, hanno i motori a turbina e sono difficili da mantenere e da usare. Più in generale, al Pentagono si teme che l’invio dei carri armati americani sarebbe visto come un segno di escalation da parte degli Stati Uniti, un passo rischioso per una superpotenza globale che sta cercando di evitare un conflitto più ampio.

Una teoria non condivisa da Max Bergmann, ex diplomatico americano ed esperto di sicurezza europea e russa presso il Center for Strategic and International Studies di Washington, il quale ha affermato che Washington ha già oltrepassato questa linea con le sue spedizioni di missili a guida di precisione e altre armi avanzate.

Un post sul canale Telegram del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, 05 gennaio 2023, TELEGRAM ZELENSKY

Nella riunione dei ministri della Difesa dei Paesi della Nato che si è tenuta nella base americana di Remstein in Germania non è stato trovato l’accordo frenando le speranze del primo ministro Zelensky di ottenere rapidamente armi che considera cruciali per la difesa contro la prevista nuova offensiva russa.

Al termine dell’incontro il segretario alla difesa, Lloyd J. Austin, ha detto ai giornalisti che l’incontro era giunto in un “momento decisivo” per l’Ucraina e ha affermato che la riunione si era concentrata principalmente sulla fornitura di difesa aerea, armature e addestramento dei militari.

Con accanto il generale Mark A. Milley, capo dello stato maggiore congiunto, Austin ha detto ai giornalisti che “ciò su cui siamo veramente concentrati è assicurarci che l’Ucraina abbia le capacità necessarie per avere successo. Ora abbiamo una finestra di opportunità fino alla primavera quando gli ucraini inizieranno la loro controffensiva… non è molto tempo”.

Austin ha detto che i partecipanti alla riunione stavano “spingendo forte” per soddisfare le esigenze dell’Ucraina di carri armati e veicoli blindati. Alla domanda se i funzionari avessero discusso della fornitura di carri armati di fabbricazione tedesca, Austin ha detto che una decisione non era ancora stata presa.

Nei giorni scorsi il direttore della CIA, Bill Burns, è andato a Kiev per informare il presidente Zelensky della probabile controffensiva russa in primavera.

Bill Burns – ANSA/EPA/JOSE MENDEZ

Le aspettative a questa riunione nella base di Remstein erano che i ministri annunciassero un accordo per inviare il principale carro armato tedesco, il “Leopard 2” in Ucraina, o almeno di consentire ad altri paesi della Nato che hanno in dotazione questo stesso tipo di carri armati di inviarli in Ucraina. Molti alleati in Europa avevano pubblicamente fatto pressioni sulla Germania per consentire ad altre nazioni di mandare i propri carri armati Leopard in aiuto di Kiev. Poiché i carri armati sono di fabbricazione tedesca, è necessaria l’approvazione di Berlino per trasferire i veicoli in un altro paese.

Il ministro della difesa tedesco Pistorius ha affermato che non esiste una tempistica per un accordo sui carri armati, dicendo che potrebbero volerci da un giorno a settimane. Ma nella possibilità che i carri armati vengano dati ha ordinato di preparare un inventario dei Leopard 1 e Leopard 2 e procedere con l’addestramento dei militari ucraini. Aggiungendo che anche altri paesi europei che possiedono Leopard dovrebbero avviare gli stessi preparativi.

Il ministro della Difesa tedesca ha poi aggiunto di non credere all’eventualità di una rappresaglia di Putin nel caso della consegna “Ma abbiamo una responsabilità nei confronti della Germania e dell’Europa, per questo dobbiamo soppesare bene la decisione “.

Intanto, secondo Politico la Polonia potrebbe inviare in Ucraina carri armati Leopard di fabbricazione tedesca anche senza l’autorizzazione della Germania. Ieri il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki aveva parlando di ”autorizzazione di importanza secondaria” rispetto alla necessità di inviare questi aiuti a Kiev.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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