Drammatica udienza nella corte distrettuale di Quincy, in Massachusetts, per Brian Walshe, accusato di aver ucciso e smembrato sua moglie Ana Walshe. Un omicidio atipico perché il corpo della donna, almeno per ora, non è stato trovato. L’assistente procuratore distrettuale Lynn Beland nella presentazione del caso è riuscita a ricostruire la raccapricciante vicenda con una tale straordinaria abbondanza di particolari che, anche se il corpo della vittima non è stato rinvenuto, ha lasciato poco spazio alle incertezze sulla fine della donna.
Subito dopo che di Ana Walshe si erano perse le tracce gli agenti avevano recuperato nella cantina della casa dove la coppia abitava una sega sporca di sangue. Un tappeto inzuppato di sangue è stato trovato invece in un cassonetto vicino l’appartamento in cui vive la madre dell’imputato. In un altro cassonetto nel vicino villaggio di Peabody, gli agenti hanno trovato un seghetto e alcuni stracci sporchi di sangue. Tutti i reperti sono stati mandati al centro della polizia scientifica del Massachusetts per l’esame del DNA.
Durante l’udienza Brian Walshe non ha mostrato nessuna reazione mentre Lynn Beland ha detto al magistrato che l’imputato, usando l’Ipad del figlio di 6 anni, cercava su Google i modi per smembrare e far sparire un corpo, “oppure – ha detto la Beland – cercava su Google risposte per sapere quanto tempo ci vuole prima che un corpo inizi a puzzare”, o “come fermare la decomposizione di un corpo”, “come imbalsamare un corpo” e “10 modi per sbarazzarsi di un cadavere”.

Ulteriori termini di ricerca, ha detto Beland, includevano “come disporre delle parti di un corpo”, “come si usa la formaldeide”, “quanto dura il DNA”, “l’identificazione di un cadavere può essere fatta se il morto non ha la testa e le mani?”
“Per ora – ha detto Lynn Beland – non abbiamo trovato il corpo di Ana Walshe, ma nessuno può credere che le intenzioni dell’imputato non siano state quelle di sbarazzarsi del cadavere della moglie”.
L’avvocato di Walshe, Tracy Miner, non ha risposto alle accuse in tribunale né ha contestato la richiesta del pubblico ministero di trattenere l’imputato senza concedergli la libertà su cauzione.
La scomparsa di Ana Walshe, 39 anni, madre di tre figli, è stata denunciata il 4 di gennaio dai colleghi di lavoro del gigante immobiliare Tishman Speyer. La donna era la manager dell’ufficio di Washington e il 3 di gennaio avrebbe dovuto trattare un importante mediazione ma non si presentò all’appuntamento. Il giorno successivo i colleghi della donna telefonarono a Brian Walshe per sapere se avesse informazioni sulla moglie. Lui disse che non ne aveva affermando che la donna, la notte di Capodanno, gli disse che la mattina presto, nonostante il giorno festivo, sarebbe dovuta andare nel suo ufficio di Washington e che prese un taxi per andare all’aeroporto Logan di Boston.
La polizia non ha trovato traccia della donna sugli aerei che da Boston sono partiti per Washington, né delle telefonate fatte alle società locali di taxi o di Uber, né tantomeno, usando le telecamere di sicurezza del vicino ingresso all’autostrada, hanno trovato le immagini della donna a bordo di un mezzo di trasporto, mentre queste stesse telecamere hanno ripreso Brian Walshe in un complesso di appartamenti ad Abington. “Si vede la Volvo dell’imputato, così come un uomo che corrisponde all’aspetto di Walshe, uscire dall’auto vicino al cassonetto”, ha detto Beland. “L’uomo va verso il cassonetto portando un sacco della spazzatura che sembra pesante, dato che fa molta fatica per alzarlo”.
Walshe che era agli arresti domiciliari per un’altra vicenda giudiziaria, non poteva lasciare la casa senza il permesso della polizia. Quando venne interrogato dagli agenti sulla scomparsa della moglie disse che non sapeva dove la donna fosse andata perché era uscito con i figli per andare a comprare dei gelati e quando fece ritorno a casa la moglie non c’era più. Una bugia svelata da un video che lo ha ripreso mentre usciva da Home Depot dove aveva fatto acquisti per 450 dollari in contanti per prendere prodotti per la pulizia: candeggina, stracci, secchi, ammoniaca. E questa bugia gli è costata l’arresto per la violazione della libertà vigilata, prima che fosse incriminato per l’omicidio della moglie.
Walshe ha avuto precedenti problemi legali. Nel 2021, si è dichiarato colpevole presso il tribunale federale a Boston per aver truffato un collezionista d’arte di Los Angeles per $ 80.000 vendendogli un quadro falsificato e per questo è era agli arresti domiciliari in attesa della sentenza. Secondo i termini dei suoi arresti domiciliari, i movimenti di Walshe avrebbero dovuto limitarsi a portare i suoi figli a scuola o all’asilo. Alla fine di novembre Ana Walshe ha venduto un appartamento in un sobborgo di Boston guadagnandoci circa 90 mila dollari. I tre figli della coppia, di 6, 4 e 2 anni, sono stati affidati al Dipartimento per l’infanzia del Massachusetts.