E il mondo si è schierato. Il partito di Harry e quello di William, quello del secondogenito meno importante, meno rispettato, forse anche meno amato, la ruota di scorta, insomma, come titola il suo libro, “Spare”, la vittima di un’istituzione che cannibalizza i propri figli pur di salvare se stessa, e quello del primogenito che non ha scelto di essere l’erede, che pure è stato sacrificato sull’altare della corona ad una vita di ufficialità, di silenzio, di photo opportunities. Il mondo si è schierato e in Inghilterra ieri ha deciso: se vedere l’intervista televisiva di Harry, o un episodio di una serie di successo, se Harry l’infelice su ITV o la Felice Vallata, “Happy Valley” su BBC1. Ha scelto la seconda.

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A dispetto delle anticipazioni, o forse a causa di, trapelate sul libro autobiografico “Spare”, che dovevano elevare il livello della curiosità, l’intervista con Tom Bradby ha raggiunto 4,6 milioni di persone, il secondo episodio di “Happy Valley” 5,3. Gli indici di ascolto, sempre in Inghilterra, sono stati anche inferiori a quelli raggiunti da Oprah Winfrey nel marzo 2021 con la celebre intervista alla coppia, Harry&Meghan, che ha totalizzato 11,3 milioni di spettatori. Il problema è che gli inglesi, secondo un sondaggio YouGov, al 64% hanno una visione negativa di Harry, solo il 26% lo vede in una luce positiva, secondo il quotidiano locale The Evening Standard.

La stessa sera anche l’America si è divisa. Quelli che si sono sintonizzati su “60 minutes”, la famosa trasmissione giornalistica della CBS e hanno visto l’intervista di Anderson Cooper a Harry, e quelli che sono andati a bersi una birra, o comunque hanno alzato le spalle quando hanno visto la sua barbetta rossa giocando con il telecomando. 10,52 milioni di spettatori hanno ascoltato le confessioni del giovane Harry, 16% in più della media della trasmissione, ma meno delle attese: il segmento si è posizionato solo al terzo posto fra gli eventi televisivi della stagione.
Il punto è che anche in America, dove i reali sono visti con simpatia, perché non gli appartengono, la gente ne ha abbastanza delle rivelazioni di Harry&Meghan. Negli ultimi due anni la coppia si è confessata con Ophrah Winfrey, vari giornalisti, ha firmato una serie in sei episodi per Netflix e ora Harry ha rivelato tutti i particolari della sua vita, anche quelli che non volevamo sapere, nella sua autobiografia “Spare”. La gente si chiede: se sono venuti in America per proteggere la loro vita privata dalle intrusioni malevole della stampa, perché cercano poi la stampa per raccontare la loro vita privata? Se Harry ha dei problemi con la sua famiglia – certo è rimasto orfano di madre molto piccolo, ha dovuto seguire la sua bara sotto gli occhi delle telecamere di tutto il mondo, non ha avuto un padre particolarmente amorevole, con la matrigna si sono fatti la guerra, il fratello lo ha sbattuto per terra e via dicendo, tutto vero e comprensibile, dicono i commentatori – chi non ha problemi in famiglia? E per essere ascoltato spesso paga uno psicoanalista. Non ha il lusso di essere pagato per scrivere una autobiografia.
Così, dopo le simpatie iniziali nei confronti della coppia perseguitata perché Meghan è di colore, divorziata e attrice, da una corona tradizionalista e razzista, sono iniziate le perplessità. Poi la stanchezza. Harry appare come un adolescente viziato che ha bisogno del consenso del mondo. E come tale è stato preso in giro. Jimmy Kimmel ha ridicolizzato l’ormai celebre litigio in cui William avrebbe preso Harry per il collo e lo avrebbe sbattuto per terra. In Inghilterra “The Morning” ha riso del rito di iniziazione di Harry al sesso con una donna più grande che alla fine lo avrebbe anche sculacciato.
Ce n’era bisogno? C’era bisogno di raccontare di essersi fatto di funghi allucinogeni tanto da parlare con un bidone della spazzatura, di cocaina, di essersi bagnato le mutande prima di vedere Meghan per la prima volta, di avere il pene congelato al matrimonio di William e Kate nel 2011, di avere ucciso 25 persone mentre era di stanza in Afganistan con il suo battaglione, sollevando le critiche dei suoi ex commilitoni e le minacce dei talebani? Scopriamo che Harry e William avevano chiesto al padre di non sposare Camilla, dopo la morte di Diana e Carlo non gli ha dato ascolto, anzi. Ha dato istruzioni al consigliere Mark Bolland di promuovere una campagna stampa positiva per riabilitare Camilla e quindi sposarla. Harry sostiene che molte delle storie negative apparse sui giornali su lui, e su Meghan in particolare, sono partite proprio da Camilla. Non è difficile immaginare che fra loro non corra molta simpatia. Come non è difficile immaginare che fra William, costretto nel ruolo del principe ereditario perfetto e Harry, la ruota di scorta, non ci sia più l’alleanza che c’era quando la madre dispensava amore a entrambi in egual misura (Carlo avrebbe chiesto ad Harry varie volte: sai chi è il tuo vero padre? alludendo ad un amante di Diana ).
Harry ha dichiarato in tutte le interviste che rivorrebbe un rapporto con il padre e il fratello e che solo dicendo la verità fino in fondo pone le basi per averlo, ma se lavorare al documentario di Netflix e all’autobiografia, come ha dichiarato, è stato per lui un processo necessario di liberazione, cartartico, non devono avere provato la stessa sensazioni i suoi consanguinei in Inghilterra che mantengono il più assoluto silenzio. E, come si è visto dai ratings, neppure gli inglesi, da sempre schierati, a dispetto di tutto, con la corona. E gli americani, che della corona si sono fatti beffe quasi 250 anni fa. Il libro sarà un bestseller. Ma non sempre quello che fa bene al portafoglio fa bene alla persona.