Dopo oltre 20 anni di detenzione, Ana Montes, una delle più note spie della Guerra Fredda, è stata scarcerata dalle autorità statunitensi.
La 65enne, che ufficialmente lavorava come analista presso l’Agenzia di Intelligence della Difesa USA, avrebbe passato un gran numero di documenti e dossier a Cuba – nazione per la quale segretamente lavorava. Secondo un funzionario dell’intelligence statunitense, Montes è stata una delle “spie più devastanti” della storia, avendo praticamente condiviso con le autorità dell’Avana ogni informazione in possesso delle autorità USA.
Dopo il suo arresto nel 2001, la donna è stata accusata di aver fornito i nomi di quattro spie statunitensi e tonnellate di informazioni top-secret – venendole inflitta una pena detentiva di 25 anni per aver messo in pericolo “l’intero Paese”.
A differenza di molti suoi “colleghi”, a guidare Montes non sarebbe stato il denaro bensì l’ideologia. Montes non condivideva infatti le politiche simil-imperialiste dell’amministrazione Reagan in America Latina, osteggiando in particolare l’assistenza degli Stati Uniti ai Contras del Nicaragua.