NEW YORK – Gli Stati Uniti hanno deciso che tutti i passeggeri provenienti dalla Cina dovranno sottoporsi al test del Covid due giorni prima della partenza per gli Stati Uniti. La richiesta si applica a tutti i passeggeri sopra i due anni d’età, e scatta dal 5 gennaio. Si applica anche ai passeggeri che abbiano preso un volo di coincidenza da aeroporti nella Corea del sud e in Canada, e che siano stati in Cina nei dieci giorni precedenti.
Il Capodanno lunare, che inizia il 22 gennaio, è solitamente la stagione in cui i cinesi amano viaggiare, e la Cina ha annunciato martedì che riprenderà a rilasciare passaporti per il turismo per la prima volta dall’inizio della pandemia nel 2020.
Ma i Centers for Disease Control and Prevention affermano di avere notizie scarse e poco affidabili su ciò che sta succedendo nel Paese: “Ci sono preoccupazioni crescenti nella comunità internazionale per l’aumento di casi di Covid-19 in Cina e per la mancanza di trasparenza da parte del governo cinese”, hanno detto i funzionari americani.
Alcuni scienziati hanno espresso il timore che l’esplosione del COVID-19 in Cina possa scatenare una nuova variante nel mondo, perché ogni infezione dà al virus la possibilità di mutare: “Quel che vogliamo evitare – spiega ad esempio Matthew Binnicker, direttore di Virologia Clinica presso la Mayo Clinic di Rochester, Minnesota – è che una variante entri negli Stati Uniti. e si diffonda come abbiamo visto con delta o omicron”.
Non manca chi invece è convinto che la mossa dell’Amministrazione Biden sia un tentativo di fare pressione sul governo di Pechino perché sia più trasparente e condivida i dati con il resto del mondo.