Quasi un americano adulto su 8, cioè circa 19 milioni di cittadini Usa, sta facendo i conti con il long-Covid.
Il problema è più frequente nelle donne e per circa un quarto di loro gli strascichi della malattia hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana. Sono i dati salienti che emergono da uno studio della City University of New York, pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases. La ricerca si basa sui dati di un’indagine condotta nell’estate del 2022 su un campione di 3mila persone.
Dall’analisi è emerso come il 7,3% del campione soffrisse di long-Covid. Il 29,8% aveva avuto Covid-19 più di un anno prima; per il 25,3% il disturbo aveva un grande impatto sulla vita quotidiana. Le fasce della popolazione più a rischio erano le donne (+84% rispetto agli uomini), le persone che avevano altre patologie (+55%), quelle che non avevano fatto la dose booster di vaccino (+67%) o non erano per niente vaccinate (+67%).
“Abbiamo scoperto che la durata dei sintomi del long-Covid per molte persone si estende per più di 12 mesi”, scrivono i ricercatori. “Tuttavia, l’impatto del long-Covid sulla capacità di svolgere le attività quotidiane decresce col tempo trascorso dall’infezione; ciò suggerisce un possibile miglioramento dei sintomi di long-Covid nel corso del tempo”.