Il Vaticano ha ridotto allo stato laicale un sacerdote americano famoso per la su accesa militanza anti-aborto.
Il reverendo Frank Pavone, che guida il movimento Priests for Life ed è stato consigliere religioso dell’ex presidente Donald Trump negli anni della Casa Bianca, è stato rimosso dal sacerdozio il 9 novembre «senza possibilità di appello», si legge nella lettera ottenuta anche dal ‘New York Times’ e che il nunzio ha condiviso con i vescovi il 13 dicembre perchè “la riduzione allo stato laicale di un personaggio di alto profilo associato al Movimento per la Vita può essere di interesse per i fedeli”.
La decisione di ridurre il prete allo stato di laico, scrive il Times, è stata approvata dal Dicastero per il Clero della Santa Sede. “L’azione è stata presa dopo che Mr. Pavone è stato trovato colpevole in attività canoniche di comunicazioni blasfeme sui social media e di persistente disobbedienza alle istruzioni legittime del suo vescovo”, riporta il ‘Times’, citando la lettera.
La riduzione allo stato laicale del sacerdote arriva un mese dopo che la Conferenza Episcopale americana ha annunciato che raddoppierà gli sforzi per porre fine all’aborto ed ha eletto nuovi leader che dovrebbero mandare avanti al svolta a destra delle gerarchie ecclesiastiche. Pavone, un personaggio onnipresente ai comizi anti-aborto, è attivissimo sui social. La sua militanza lo ha reso caro ad alcuni vescovi, ma ha portato a scontri con altri.
“Siccome Priests for Life non è una organizzazione cattolica, il ruolo di Mr. Pavone nei suoi ranghi dipende esclusivamente dai suoi leader”, si legge ancora nella lettera. Sul sito di «Priests for Life» si afferma ancora che Pavone “è un prete cattolico che esercita il suo ministero in comunione con la Chiesa Cattolica”.
Lo stesso Pavone ha detto di non aver ricevuto nessuna comunicazione dal Vaticano sulla sua rimozione e promesso che continuerà nella sua militanza: “Sono stato perseguitato nella chiesa per decenni. Questo è nulla di nuovo per me”, ha detto: “Semplicemente, non gli piace il lavoro che sto facendo per questi bambini”.