Il parlamento peruviano, dopo il tentativo di colpo di stato del Presidente Pedro Castillo, ha indotto una seduta speciale destituendo il capo di Stato con 101 voti a favore, sei contro e dieci astensioni. A seguito della destituzione, ha convocato la vice presidente Dina Boluarte per l’ufficializzazione della successione presidenziale.
Castillo ha abbandonato in grande fretta con tutta la famiglia il palazzo del governo a Lima. Non è chiaro dove sia diretto il capo dello Stato, mentre circolano informazioni ufficiose secondo cui potrebbe rifugiarsi nell’ambasciata del Messico.
Poco prima, In un discorso alla nazione, Castillo aveva annunciato ance la sua intenzione di convocare elezioni legislative nel giro di nove mesi. Il capo di Stato aveva inoltre decretato l’introduzione del coprifuoco a partire da oggi fra le 22 locali e le 4 del giorno successivo, chiedendo infine a tutti coloro che posseggono armi di consegnarle al più vicino posto di polizia nel giro di 72 ore.
Il drammatico annuncio di Castillo è stato formulato alcune ore prima dell’inizio di una seduta del Parlamento in cui si sarebbe dovuta discutere una risoluzione riguardante la sua destituzione per “incapacità morale”.
Cinque ministri del governo hanno già presentato le dimissioni. “A fronte della decisione del presidente di sciogliere il Parlamento – ha scritto il capo degli Esteri Cesar Landa – in violazione della costituzione e nel rigoroso rispetto delle mie convinzioni e dei valori democratici e costituzionali, ho deciso di presentare le mie dimissioni irrevocabili”.
Con pochi minuti di distanza hanno preso la stessa decisione il ministro dell’Economia Kurt Burneo, il ministro della Giustizia Felix Chero, la ministra della Cultura Silvana Robles e il ministro del lavoro Alejandro Salas.
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