Apple si trova in una situazione delicata: due donne hanno presentato una proposta di class-action sostenendo che gli AirTag dell’azienda (il dispositivo creato per evitare di smarrire i propri oggetti personali) consentano lo stalking, e in alcuni casi abbiano portato all’omicidio.
Una delle due donne ha raccontato come l’ex ragazzo da cui stava cercando disperatamente di scappare sia riuscito a rintracciarla dopo aver posizionato un AirTag nel cerchione della sua auto, mentre un’altra ha spiegato che l’ex marito è stato in grado di trovarla dopo aver messo un AirTag nello zaino di suo figlio.
Nonostante Apple abbia definito il dispositivo come “a prova di stalker” nel 2019, la causa sostiene l’esistenza di casi in cui i dispositivi sono stati utilizzati per commettere un omicidio.
Una donna, ad esempio, è stata uccisa ad Akron, in Ohio, dopo che il suo ex ragazzo ha usato un AirTag per localizzarla, e un uomo è stato investito a Indianapolis dopo che il suo ex aveva messo un AirTag nella sua auto. Le donne che hanno fatto causa chiedono un risarcimento danni non specificato, per quella che descrivono come la diffusione negligente di un “prodotto pericoloso”.