Il Sud-ovest degli Stati Uniti, già gravemente colpito dalla siccità negli scorsi mesi, potrebbe essere prossimo a una catastrofe senza precedenti.
Gli esperti temono infatti che la superficie del lago Powell, un bacino artificiale sul fiume Colorado che si è già ridotto di tre quarti rispetto alle sue dimensioni precedenti, possa scendere di altri 12 metri lungo la parete di cemento della diga di Glen Canyon, alta 216 metri.
Le conseguenze a quel punto sarebbero a dir poco nefaste, dato che la sommità di otto aperture sottomarine – che consentono all’acqua del fiume di passare attraverso la diga – si avvicinerebbe alla superficie, trasformando il lago in una sorta di imbuto con l’acqua intorno ai fori.
Se ciò accadesse, le enormi turbine che forniscono energia a 4,5 milioni di persone dovrebbero smettere di funzionare dopo essere rimaste in funzione per oltre 60 anni, con il concreto rischio di venire distrutte dalle bolle d’aria. Il Grand Canyon, così come le città e i campi agricoli dell’Arizona, del Nevada e della California, avrebbero a disposizione solo una minima quantità d’acqua che potrebbe scorrere a valle attraverso una rete di tunnel di bypass più piccoli, più profondi e raramente utilizzati.
Lo scenario peggiore, secondo le autorità, è che il livello dell’acqua scenda fino ai fori più bassi della diga e che solo una minima quantità d’acqua riesca a passare. Un evento del genere, noto come “dead pool”, trasformerebbe la diga di Glen Canyon in un enorme tappo di cemento che blocca il fiume Colorado.

In risposta alle peggiori previsioni, quest’anno l’amministrazione Biden ha chiesto ai sette Stati del bacino del fiume Colorado di ridurre il consumo di acqua da 2 a 4 milioni di acri-piedi per proteggere la produzione di energia ed evitare la catastrofe. Ma i negoziati tra Washington e Stati è in una situazione di stallo, e il Dipartimento degli Interni non è riuscito ancora a intervenire in maniera significativa.
“È una possibilità. Non so dirvi quale sia la probabilità”, ha dichiarato Tom Buschatzke, direttore del Dipartimento delle risorse idriche dell’Arizona. “Ma è un risultato che sarebbe non solo un disastro ecologico, ma anche un fenomeno molto negativo per il mondo intero”. Se ciò accadesse, “non ci sarebbe un fiume”, ha aggiunto. “Sarebbe una catastrofe per l’intero sistema”.