La governatrice del South Dakota Kristin Noem ha firmato un ordine esecutivo che vieta alle agenzie statali, ai dipendenti e agli appaltatori di accedere a TikTok sui dispositivi governativi, citando “la crescente minaccia alla sicurezza nazionale” rappresentata dalla piattaforma di social media di proprietà cinese.
“Il South Dakota non parteciperà alle operazioni di raccolta di informazioni condotta da parte di nazioni che ci odiano”, ha dichiarato Noem in un comunicato stampa. “Il Partito Comunista Cinese usa i dati raccolti su TikTok per manipolare il popolo americano”. L’ordine entra in vigore immediatamente.
Quest’anno TikTok ha subito gravi critiche dopo la pubblicazione di un rapporto di Buzzfeed News secondo il quale alcuni dati di utenti statunitensi sono stati ripetutamente visionati da Pechino. Il rapporto citava registrazioni audio trapelate da decine di riunioni interne del social network, tra cui una in cui un dipendente dell’azienda avrebbe ammesso: “Tutto viene visto in Cina”.
In risposta al rapporto, TikTok ha dichiarato di “aver sempre sostenuto che ai nostri ingegneri in sedi al di fuori degli Stati Uniti, compresa la Cina, possano avere accesso ai dati degli utenti statunitensi in base alle loro necessità, sempre restando nell’ambito di controlli rigorosi”.
Ma in South Dakota non vogliono sentire scuse. “A causa del nostro serio dovere di proteggere i dati privati dei cittadini – ha detto Noem – dobbiamo intraprendere questa azione immediatamente. Spero che altri Stati seguano l’esempio del South Dakota e che anche il Congresso prenda provvedimenti”.