La United Furniture Industries, una grande azienda statunitense di mobili, ha licenziato tutti i suoi 2.700 dipendenti nel cuore della notte, dicendo loro, tramite messaggi ed e-mail, di non presentarsi al lavoro il giorno successivo.
Il licenziamento di massa ha lasciato senza lavoro migliaia di dipendenti, tra cui camionisti e operai in North Carolina, Mississippi e California, proprio durante il weekend del Ringraziamento.
“Su istruzione del consiglio di amministrazione – ha scritto l’impresa – siamo spiacenti di informarvi che, a causa di circostanze commerciali impreviste, l’azienda è stata costretta a prendere la difficile decisione di terminare l’impiego di tutti i suoi dipendenti con effetto immediato. Si prevede che il licenziamento dall’azienda sia permanente e che tutti i benefici vengano interrotti immediatamente”.
Non è chiaro il motivo per cui l’azienda, che ha due decenni di storia, abbia improvvisamente arrestato le sue attività, ma nel corso dell’estate era già stato eliminato l’amministratore delegato, il direttore finanziario e il vicepresidente esecutivo delle vendite.
Uno dei dipendenti licenziati ha dichiarato: “Non è giusto per chi ha lavorato così duramente essere colti di sorpresa in questo modo. Non è giusto per le donne che hanno appena avuto un figlio, così come per la paziente malata di cancro che nel bel mezzo della chemio deve chiedersi come pagare i suoi trattamenti”.
Nel frattempo una ex dipendente del Mississippi, Toria Neal, ha intentato una causa contro la società, sostenendo che l’azienda abbia violato la legge federale non avendo dato un preavviso di 60 giorni prima di chiudere i battenti.