“Mi fa ridere che un miliardario cerchi seriamente di vendere alla gente l’idea che la ‘libertà di parola’ sia in realtà un piano di abbonamento da 8 dollari al mese”. “Il tuo riscontro è apprezzato, ora paga 8 dollari”.
È uno scontro fatto di ironia, polemica e tanta politica quello scoppiato nelle ultime ore su Twitter tra la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez e il neo-patron di Twitter Elon Musk.
Il pomo della discordia è la recente decisione del miliardario sudafricano-statunitense di richiedere 8 dollari per ottenere la cosiddetta “spunta blu” (riservata fino ad oggi a personalità politiche, aziende, stampa e personaggi pubblici di cui siano state verificate identità e rilevanza). Dopo che martedì notte Ocasio-Cortez aveva criticato il criterio dietro il nuovo piano di abbonamento, Musk l’ha sarcasticamente ringraziata per il suo “feedback”, chiedendogli però di “pagare 8 dollari ora”.
Ma la diatriba non è finita certo lì. Mercoledì, qualche ora dopo la risposta di Musk, la deputata ha contro-risposto in maniera nuovamente ironica. “Sembra che io abbia scoperto il volto reale di un certo miliardario”, ha scritto Ocasio-Cortez, alludendo al fatto che il suo account Twitter non stava funzionando in maniera corretta, apparentemente in ritorsione per le sue parole. “Voglio solo ricordarvi che il denaro non sarà mai la vostra via d’uscita dall’insicurezza, amici”, ha chiosato AOC.
Il nuovo “Chief Twit” di Twitter (come si è auto-definito Musk) ha poi pubblicato uno screenshot di un articolo del marchio di abbigliamento di Ocasio-Cortez venduto a 58 dollari, accompagnato da un emoji pensierosa. La deputata ha perciò colto l’occasione per rispondere e lanciare un’altra frecciatina all’uomo più ricco del mondo.
“I miei lavoratori sono iscritti a un sindacato, hanno assistenza sanitaria completa e benefici come l’assistenza all’infanzia, e tutti [sic] sono pagati con un salario di sussistenza. Il ricavato va ad iniziative utili per la comunità come l’insegnamento ai bambini meno abbienti”, ha scritto. “Tu sei un nemico dei sindacati con un problema di ego che si intasca gli spiccioli che ricava sottopagando e maltrattando le persone”.
La settimana scorsa Musk ha finalizzato l’acquisizione di Twitter per un esborso complessivo di circa 44 miliardi di dollari. Contemporaneamente, l’uomo più ricco del mondo ha avviato una massiccia campagna di riduzione del personale partendo dai top managers dell’azienda, tra cui l’amministratore delegato Parag Agrawal, il direttore finanziario Ned Segal, la consulente legale Vijaya Gadde (colei che ha deciso per la sospensione dell’account di Donald Trump) e il general counsel Sean Edgett.