Dopo un testa a testa con Jair Bolsonaro durato per tutto lo scrutinio, Luiz Inácio Lula da Silva torna presidente del Brasile dopo 11 anni. Aveva già ricoperto la più alta carica dello Stato latinoamericano dal 2003 al 2011.
Il leader del Partito dei Lavoratori, presidente per due mandati dal 2003 al 2011, torna al centro della vita politica dopo un periodo di oltre un anno passato in carcere (dal 7 aprile 2018 all’8 novembre 2019) per corruzione e riciclaggio, accuse da cui poi è stato prosciolto.
Bolsonaro era partito forte, ma così come accaduto nel primo turno, Lula si è imposto grazie a una lenta e costante rimonta. Su Twitter, il neopresidente ha festeggiato la vittoria pubblicando uno scatto che ritrae la sua mano sopra una bandiera brasiliana, commentando con la scritta “Democracia”.
Nonostante la pubblicazione dei dati definitivi, Bolsonaro non ha però ancora ammesso pubblicamente la sconfitta o reagito in alcun modo. In campagna elettorale l’ex presidente aveva già fatto temere che non avrebbe accettato il voto, lamentando possibili brogli.
Democracia. pic.twitter.com/zvnBbnQ3HG
— Lula (@LulaOficial) October 30, 2022
Il 77enne, di origini molto umili, è figlio di una famiglia povera e analfabeta di Caetes, nello Stato brasiliano rurale di Pernambuco, dove è nato il 6 ottobre 1945. A 7 anni, con la madre e i 7 fratelli si trasferì nella città costiera di Santos, nello Stato di San Paolo, ma dovette lasciare la scuola dopo la quarta elementare. La sua vita lavorativa cominciò a 12 anni, come lustrascarpe e venditore di strada, mentre a 14 trovò il suo primo lavoro regolare in una fabbrica di rame.
Proseguì gli studi e ricevette un diploma equivalente al conseguimento della scuola superiore. Nel 1956 nuovo trasferimento nella città di San Paolo, dove con la famiglia visse in una piccola stanza nel retrobottega di un bar. A 19 anni perse il mignolo della mano sinistra in un incidente, mentre lavorava come operatore di una pressa in una fabbrica di componenti automobilistici e fu allora che si avvicinò al sindacalismo, osteggiato dalla dittatura militare al potere in Brasile, indirizzandosi a sinistra.
RISULTATI
Schede scrutinate: 100%
Luiz Inácio LULA: 60.345.999 voti – 50,9%
Jair BOLSONARO: 58.206.354 voti – 49,1%