Oltre 250 esponenti del mondo dell’editoria statunitense hanno scritto una lettera aperta di dissenso contro la decisione di Penguin Random House di acquistare per due milioni di dollari un libro della giudice della corte Suprema Amy Coney Barrett.
I firmatari della lettera hanno motivato la loro protesta per il voto della giudice, una cattolica conservatrice, che ha portato alla revoca negli Usa della sentenza Roe contro Wade sul diritto di aborto.
“La difesa da parte degli editori della libertà di espressione è fondamentale al loro mandato, ma ci rendiamo conto che si fa male alla democrazia non soltanto con la censura, ma anche quando diritti umani inalienabili vengono assaliti”, scrivono i firmatari della lettera, chiedendo a Penguin Random House di “rendere omaggio alla propria storia e alla responsabilità di impresa facendo marcia indietro sulla decisione di pubblicare il libro della Barrett”.
Hanno firmato la lettera funzionari di case editrici, agenti letterari, scrittori e bibliotecari. Il libro della Barrett, arrivata alla Corte Suprema dopo esser stata nominata da Donald Trump poco prima delle elezioni del 2020 al posto della liberal Ruth Bader Ginsburg, dovrebbe esaminare “come i giudici sono tenuti a non portare le loro opinioni personali nel loro lavoro di magistrati”.
Amy Coney Barrett fa parte di People of Praise, un gruppo cattolico di cui molti aspetti sono circondati da segreto. La lettera aperta la accusa di “voler imporre la sua agenda religiosa e morale a tutti gli americani pur appropriandosi della retorica dell’equita’ di giudizio”.