Gli Stati Uniti hanno accelerato il piano di aggiornamento delle loro bombe nucleari nelle basi Nato in Europa.
A dare la notizia è Politico, che cita un documento diplomatico statunitense e due persone con “familiarità sulla questione”. L’arrivo della bomba a gravità B61-12 potenziata, originariamente previsto per la prossima primavera, è così anticipato a dicembre e arriva in risposta alla Russia che oggi ha messo in scena una prova definita dal capo della difesa del Cremlino come la simulazione di un “massiccio attacco nucleare” qualora il paese venisse attaccato.
L’iniziativa americana prevede la sostituzione delle armi più vecchie con la versione più recente in vari impianti di stoccaggio europei, per essere pronti all’utilizzo da parte di bombardieri e aerei da combattimento statunitensi e alleati. Tutto ciò mentre crescono le tensioni con la Russia, che continua a minacciare l’arma nucleare in Ucraina.
Non è chiaro da quanto tempo la messa in campo prevista per dicembre sia stata in preparazione e un portavoce del Pentagono si è rifiutato di rilasciare commenti. L’annuncio all’incontro di Bruxelles è arrivato pochi giorni prima che la Nato iniziasse la sua esercitazione nucleare annuale nota come Steadfast Noon, che terminerà domenica e che include circa 70 velivoli.

Il messaggio dietro l’invio delle prime bombe a dicembre potrebbe essere rivolto più che altro agli alleati europei che si sentono particolarmente vulnerabili nei confronti di Mosca.
Il documento filtrato sostiene che durante gli incontri, 15 alleati della Nato abbiano espresso preoccupazione sul fatto che l’alleanza “non debba cedere al ricatto nucleare di Putin”. “Dato il volume e la portata crescenti della retorica nucleare russa, un sottogruppo di alleati ha richiesto consultazioni continue alla Nato per garantire prontezza continua e messaggi coerenti”, aggiunge il cablogramma.
La B61 è una famiglia di bombe nucleari sviluppata per la prima volta all’inizio degli anni ’60 e inizialmente utilizzata in test nucleari sotterranei in Nevada. Una dozzina di versioni sono state sviluppate nel corso dei decenni e la maggior parte di esse è stata ritirata. Il programma di estensione della vita B61-12 da 10 miliardi di dollari è gestito dal Dipartimento dell’Energia e intende sostituire diverse versioni precedenti, comprese circa 100 bombe immagazzinate nelle basi aeree in Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Turchia.
Gli aggiornamenti riguardano tutti gli aspetti non nucleari del design della bomba e comportano la rimozione di un paracadute e l’installazione di un nuovo kit di coda, insieme ad altri miglioramenti per “una precisione significativamente maggiore”.