Salman Rushdie non ci vede più da un occhio e ha perso l’uso di una mano. A rivelarlo è l’agente dello scrittore britannico, a più di due mesi dalla clamorosa aggressione avvenuta sul palco di un festival letterario a Chautauqua, nello Stato di New York.
In un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, l’agente Andrew Wylie (che rappresenta, oltre a Rushdie, anche Saul Bellow e Roberto Bolano), ha sottolineato la gravità delle ferite riportate da Rushdie nel “brutale” attacco.
Wylie ha definito le ferite dell’autore “profonde” e ha detto che uno degli occhi dell’autore non funziona più. “Ha riportato tre gravi ferite al collo. Una mano è inabilitata perché i nervi del braccio sono stati tagliati. E ha circa altre 15 ferite nel petto e nel torso.”.
Il 75enne autore de I versi satanici è stato pugnalato al collo e al busto da un 24enne del New Jersey poco prima di intervenire una conferenza presso la Chautauqua Institution, a circa 19 km dal lago Erie.
Da ormai più di un trentennio l’autore di origini indiane ma con passaporto britannico è costretto a vivere in maniera semi-anonima proprio a causa del suo romanzo più celebre. L’opera fu infatti ritenuta gravemente irrispettosa nei confronti del profeta Maometto e della religione islamica, tanto da spingere l’Ayatollah iraniano Ruhollah Khomeini a bandirla nella Repubblica Islamica e chiedere l’assassinio di Rushdie in una fatwa del 1989.