Tre cyber-bulle della Florida sono state sospese dal loro campionato di hockey dopo che, secondo un rapporto, hanno vessato senza sosta una compagna di squadra, che ha poi scelto la via del suicidio.
La 16enne McKenna Brown si è tolta la vita in agosto e ora le ragazze, non ancora identificate, hanno ricevuto il ban da parte della lega di hockey della Florida.
La Brown era una promessa dello sport che ambiva a giocare a hockey alla University of South Florida. Quando si è uccisa le mancava soltanto un giorno per iniziare il suo ultimo anno alla East Lake High di Tarpon Springs.
“Ha lasciato una lettera molto premurosa, senza chiamare in causa nessuna di queste persone – ha raccontato la madre – sapevo che aveva a che fare con queste ragazze”.
Lei e suo marito hanno poi messo insieme ciò che avrebbe portato McKenna al tragico epilogo. Le bulle avrebbero fatto trapelare informazioni personali su di lei, tra cui il fatto che fosse stata violentata a 14 anni, così da umiliarla e metterla in imbarazzo.
Alcuni messaggi di testo, ottenuti da Fox 13, mostrano come una delle ragazze abbia scritto a McKenna: “Hai fatto un torto a tutti noi” e “Spero di non vederti mai più”. Le sono stati inviati anche lunghi messaggi ed è stata tartassata da altre ragazze che “volevano lasciarla senza un solo amico”.
Le ragazze hanno suggerito sui social media di “cancellare” McKenna e la più spietata di loro, sempre secondo il racconto della madre, si è persino presentata al funerale “senza rimorsi”.