Jimmy Carter compie oggi 98 anni: è l’ex presidente degli Stati Uniti più anziano ad essere ancora in vita.
Per il democratico, il programma di giornata è semplice: festeggerà a casa con la famiglia. Il Carter Center ospiterà una serie di eventi virtuali per celebrarlo e il pubblico è incoraggiato a inviargli un messaggio di auguri attraverso la sua organizzazione non profit.
Negli ultimi anni, sopratutto dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19, Carter ha mantenuto un basso profilo pubblico, ma ha continuato a parlare dei rischi per la democrazia in tutto il mondo: una sua causa di lunga data.
Prima di entrare in politica, è stato coltivatore di arachidi e tenente della Marina degli Stati Uniti. Poi l’incarico di governatore della Georgia, fino ad arrivare alla Casa Bianca dal 1977 al 1981.
L’ex presidente è stato a lungo promotore della difesa dei diritti umani. La sua mediazione degli accordi di Camp David con il presidente egiziano Anwar Sadat e il primo ministro israeliano Menachem Begin nel 1978 rimane al centro della sua eredità politica.
Dopo la sua presidenza, Carter ha fondato il Carter Center insieme alla moglie Rosalynn, nella speranza di promuovere la pace e la salute nel mondo. Nel corso degli anni, il Carter Center ha lavorato per promuovere la democrazia, monitorando le elezioni all’estero e cercando di ridurre il disagio nei Paesi in via di sviluppo. Carter stesso è stato a lungo un volontario di Habitat for Humanity.
Nel 2002 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace per il suo impegno a favore della pace in tutto il mondo. Ha sconfitto un cancro al cervello nel 2015, ma nel 2019 ha dovuto affrontare una serie di problemi di salute e si è quindi sottoposto a un intervento chirurgico. Da allora si è ripreso, ma i problemi di salute lo hanno costretto ad abbandonare la tradizione decennale di insegnare alla scuola domenicale della Maranatha Baptist Church in Georgia.