Si contano tanti danni ma fortunatamente nessuna vittima a Cuba dopo il violentissimo passaggio dell’uragano Ian, martedì.
Il ciclone tropicale di categoria 3, i cui venti soffiano a velocità che vanno dai 180 ai 230 km/h, ha messo fuori uso l’elettricità in tutto il Paese caraibico e ha distrutto alcune delle più importanti coltivazioni di tabacco del Paese.
Secondo l’Unione Elettrica di Cuba, nella notte tra martedì e mercoledì i tecnici hanno cercato di ripristinare progressivamente l’elettricità per i circa 11 milioni di abitanti della nazione latinoamericana. Inizialmente il blackout era circoscritto alle sole regioni occidentali, per poi venire progressivamente meno in tutto il Paese.
Non si conterebbe per il momento nessuna vittima, anche grazie alle misure preventive predisposte dal Governo dell’Avana, che prima dell’arrivo di Ian ha dato ordine di evacuazione a decine di migliaia di persone e allestito 55 rifugi temporanei. Tanti invece i danni alle strutture, con inondazioni generalizzate, migliaia di case distrutte e alberi sradicati. Distrutta dai venti di Ian anche una delle più importanti piantagioni di tabacco di Cuba, situata vicino a La Robaina.
L’epicentro della tempesta sembrerebbe essere stata la città di Pinar del Ro, devastata dall’uragano per circa un’ora e mezza.
Mentre a Cuba si contano i danni, in Florida le autorità e la popolazione si preparano invece a tempeste ancora più potenti di quelle che hanno interessato l’isola caraibica, con un passaggio del tifone a categoria 4 (210-250 km/h).
Dopo aver oltrepassato le calde acque del Golfo del Messico, Ian si è infatti ulteriormente intensificato ed è in procinto di toccare la costa sud-occidentale della Florida, dove a 2,5 milioni di persone è stato già chiesto di lasciare le proprie case dal governatore GOP DeSantis.