È stato trovato morto uno dei due sospetti ricercati per la strage in Canada. Per l’altro prosegue la caccia all’uomo. Lo ha reso noto la Royal Canadian Mounted Police. Rhonda Blackmore, comandante nel Saskatchewan, ha spiegato che il 31enne Damien Sanderson è stato trovato morto all’interno della James Smith Cree Nation.
“Ha ferite visibili – ha detto – Al momento non si ritiene si tratti di ferite autoinflitte”. Dopo la terribile serie di accoltellamenti, la caccia all’uomo prosegue per il fratello 30enne Myles Sanderson. Anche lui “potrebbe essere ferito”. Secondo Blackmore, Myles Sanderson “ha una lunga serie di procedimenti penali per reati contro la persona e la proprietà”.
È “armato e pericoloso”. Il bilancio confermato della “tragedia”, compresi i Sanderson, è di “11 persone morte e 19 ferite”. “Tredici – secondo Blackmore – le scene del crimine”.
Evan Bray, capo della polizia del capoluogo di provincia Regina, ha affermato che si ritiene che si stia ancora nascondendo in città – a 300 chilometri dal luogo della strage – in base ad alcune segnalazioni nella zona.
Anche Myles Sanderson è ricercato da maggio per violazione della libertà condizionale, dopo aver scontato parte di una condanna a cinque anni per aggressione e rapina. In un discorso video a Ottawa, dopo aver disposto in memoria delle vittime l’esposizione delle bandiere a mezz’asta nella sede del Parlamento, il primo ministro Justin Trudeau ha affermato che gli attacchi sono stati scioccanti e strazianti.
“Questo tipo di violenza non ha posto nel nostro Paese – ha detto – Purtroppo, negli ultimi anni, tragedie come queste sono diventate fin troppo comuni”. Dal 2017, in Canada si sono registrati diversi casi: un uomo armato mascherato da poliziotto ha ucciso 22 persone in Nuova Scozia, successivamente un altro ha ucciso sei fedeli in una moschea di Quebec City e infine l’autista di un furgone ha ucciso 11 pedoni a Toronto.