Sono almeno 37 le persone morte, tra la quali sei bambini, per l’alluvione che la scorsa settimana ha colpito il Kentucky. Una tragedia che potrebbe rivelarsi esponenzialmente più grave, dato che il governatore dello Stato, il democratico Andy Beshear, ha rivelato che sono ancora almeno un centinaio i dispersi.
Dopo le copiose precipitazioni sulla zona montuosa degli Appalachi (dai 20 ai 27 cm di pioggia in sole 48 ore), il presidente Joe Biden ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha stanziato fondi federali per sostenere i governi locali nella ricostruzione post-disastro e la gestione delle emergenze.
Le squadre di soccorso sono ancora al lavoro per raggiungere i residenti bloccati dalle inondazioni o dagli smottamenti, avendo già messo in salvo più di 1.300 persone. Circa 5.000 persone nel Kentucky orientale rimangono però ancora senza elettricità, mentre numerose persone le cui case sono state danneggiate o distrutte sono state accolte temporaneamente in rifugi di emergenza. Anche le vicine regioni della West Virginia e della Virginia sono state afflitte dalle catastrofiche inondazioni e alcuni residenti sono rimasti senza elettricità.

In città e nelle zone collinari, le comunità afroamericane e quelle più povere sono state colpite in maniera sproporzionata dalla tragedia, in quanto residenti in alcuni dei luoghi più a rischio di inondazioni del Kentucky.
Nelle ultime ore, peraltro, nella regione colpita dal disastro si è passati da un estremo all’altro, con temperature vicine ai 38° C e livelli alti di umidità che hanno fatto scattare un allerta meteo fino a giovedì sera.
Il governatore Beshear è in costante contatto con gli operatori di soccorso, dicendo però di temere che il numero di morti possa presto aumentare. “È il più grave disastro di inondazioni in Kentucky mai visto nella mia vita”. Beshear ha fornito un quadro drammatico senza riuscire a contenere il peso emotivo della vicenda: “Perderemo famiglie intere – ha ammesso – bambini che non avranno l’opportunità di crescere e di vivere ciò che noi abbiamo vissuto”.

Il motivo del numero così elevato di vittime è legato al fatto che le forti piogge si siano abbattute sul Kentucky prevalentemente di notte, cogliendo di sorpresa la popolazione non in grado di reagire con rapidità per evitare le conseguenze più disastrose. In poco tempo le precipitazioni abbondanti si sono tramutate in alluvioni sommergendo intere aree abitate, spazzando via reti stradali e bloccando i ponti.
Il livello dell’acqua è cresciuto a una velocità tale da non consentire a molte persone di lasciare le proprie abitazioni e rendendo difficilissimo l’intervento delle squadre addette alle emergenze. Sono stati effettuati centinaia di salvataggi attraverso imbarcazioni, ben 50 per via aerea.
Gli Stati vicini (West Virginia, Virginia e Tennessee in particolare) hanno messo a disposizione ogni tipo di risorsa, ma la mancanza di elettricità in alcune zone al momento ostacola i lavori delle unità di soccorso.
Danni ingenti sono stati registrati anche in altri Stati: da Las Vegas, ad esempio, sono arrivate segnalazioni di allagamenti fin dentro ai casinò. Poi Missouri e Arizona, colpiti da inondazioni già nelle scorse ore e provati da fenomeni meteorologici estremi riconducibili al cambiamento climatico. A St. Louis, all’inizio della scorsa settimana, si sono registrati livelli record di precipitazioni, che hanno provocato inondazioni improvvise che hanno causato anche una vittima.