L’ex generale dei Marines John Allen, accusato di coinvolgimento in attività di lobbying illegali per conto del governo del Qatar, ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza del prestigioso centro studi Brookings Institution.
Il think tank, quando le notizie sul suo conto avevano iniziato a circolare, lo aveva già sospeso in via precauzionale, per poi sfociare in una dimissione che sembra forzata dagli eventi.
A dare l’annuncio dell’addio di Allen sono stati i co-presidenti del consiglio di amministrazione della Brookings Institution, Glenn Hutchins e Suzanne Nora Johnson. Nella sua lettera di dimissioni, Allen si dice “onorato” di aver guidato il centro studi durante la pandemia di Covid-19.
In una mail inviata agli associati la scorsa settimana, il think tank aveva evidenziato che i viaggi di Allen in Qatar nel 2017 sarebbero avvenuti prima della sua nomina all’incarico di presidente, e che Brookings non è oggetto di indagini da parte delle autorità.
Il Brookings Institution è uno dei più antichi centri di ricerca di Washington e il suo obiettivo è “contribuire a sviluppare politiche pubbliche sane e promuovere la comprensione da parte del pubblico di questioni di importanza nazionale”.
L’organizzazione si descrive come indipendente, ma viene spesso descritta dai media come un’organizzazione liberale. Nel Consiglio è stato chiamato un solo europeo, il presidente del consiglio Mario Draghi.