“Giovanni Falcone è un eroe negli Stati Uniti. È un grandissimo eroe per Palermo e per l’Italia, ma lo è anche per gli Usa. Per noi è stata una grande ispirazione, non soltanto per procuratori, magistrati, agenti dell’Fbi, giudici e nostri tribunali. Ha sviluppato un sistema di testimonianza nel processo che si e’ sviluppato da noi”.
A dirlo è Luois Freeh, l’uomo che ha diretto l’Fbi dal 1993 al 2001, intervenendo al Foro Italico di Palermo alla cerimonia per i 30 anni dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio. “Era un eroe, ma anche un grandissimo avvocato – ha aggiunto – con una personalità che riuscì a trasferire, su piani diversi, ai testimoni”.
Secondo Freeh, negli Usa esiste un culto per gli uomini di giustizia che hanno perso la vita, partendo da Falcone e arrivando alla scorta che insieme al magistrato persero la vita.
“Maria Falcone e la Fondazione Falcone – ha ricordato l’ex direttore dell’Fbi – hanno fatto un lavoro esemplare nel trasferire il messaggio ai bambini, agli studenti ai giovani. Oggi a Capaci ho visto dei cartelloni che sono importantissimi per diffondere il nostro messaggio. Sono morte tante persone che forse non hanno avuto un supporto, ma da allora c’è stato uno slancio che non sarebbe stato possibile senza i sacrifici delle persone che hanno perso la loro vita”.