Robert Ford, amministratore delegato di Abbot (azienda produttrice di latte artificiale), si è scusato con le famiglie statunitensi per la carenza del prodotto, aggravata dalla chiusura di una fabbrica del suo gruppo in Michigan dopo lo stop a causa una contaminazione batterica.
“Ci dispiace per tutte le famiglie che abbiamo deluso da quando il nostro ritiro ha aggravato la carenza di latte artificiale nella nostra nazione”, ha scritto l’AD in un articolo pubblicato sul Washington Post.

Inizialmente causata da problemi nella catena di approvvigionamento e dalla mancanza di personale addetto alla produzione a causa della pandemia, la carenza si è aggravata a febbraio dopo la morte di due neonati.
“È tragico e straziante”, ha proseguito, assicurando di aver “adottato seri provvedimenti”, come la riconversione delle linee di produzione per adulti nello stabilimento di Columbus, in Ohio, “per dare priorità alla produzione” di latte per bambini.
Ford ha anche dichiarato che Abbot istituirà un fondo di 5 milioni di dollari per le famiglie dei bambini che sono stati ricoverati in ospedale dopo aver consumato il latte ritirato.
Intanto, su ordine del presidente americano Joe Biden, dalla base Usa di Ramstein, in Germania, sono partiti dei voli militari con a bordo 132 pallet di latte in polvere Nestle’, 1,5 milioni di bottiglie, che dovrebbero arrivare negli Stati Uniti in giornata.