“Non mi meraviglierei se Putin, davanti a un fallimento dei negoziati, decidesse di lanciare un’arma nucleare tattica su un’isoletta disabitata del Mar Nero. Un’arma di limitato potenziale per dare un segnale agli ucraini, ma anche a noi occidentali, che non ha alcuna intenzione di scherzare”.
Non è per niente ottimista sull’andamento della guerra in Ucraina il generale Giorgio Battisti, presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano, un passato alla guida di varie missioni militari in Afghanistan. Nell’intervista video, che potete ascoltare qui sotto, rafforza e spiega le ragioni che hanno portato la Nato ad escludere una no fly zone sull’Ucraina, che Zelensky è tornato a chiedere con forza.
”Zelensky la chiede per coinvolgere tutto il mondo occidentale nel conflitto, afferma. Per lui è l’unico modo per sopravvivere, ma per la Nato sarebbe una dichiarazione di guerra contro la Russia. E una guerra si sa sempre come inizia ma non si sa come finisce”.
Nel corso della nostra conversazione Il generale ha parlato anche della difficoltà di inviare armi all’Ucraina come deciso dal Parlamento italiano. ”Difficile sfuggire ai satelliti quando si trasferiscono missili che potrebbero diventare facili bersagli dell’aviazione russa su strade occupate dagli ucraini in fuga. Serviranno anche istruttori per addestrare i soldati ad usare armamenti che non conoscono.”
Inizia intanto una nuova settimana di combattimenti con migliaia di persone in fuga oltre frontiera. Una crisi umanitaria di proporzioni mai viste nel cuore dell’Europa. Corridoi umanitari sono stati riaperti dai russi questa mattina in varie città dell’Ucraina, ma è difficile prevedere quanto la tregua sarà rispettata. I toni non si abbassano e al momento sembrano falliti i tentativi diplomatici messi in atto dal premier israeliano Bennett e dal premier turco Erdogan. La Cina si è detta pronta a continuare a svolgere “un ruolo costruttivo per facilitare il dialogo e per la pace, lavorando a fianco della comunità internazionale per svolgere la necessaria mediazione”.
Putin pare determinato ad andare avanti e ha annunciato che chi ospiterà aerei ucraini sarà considerato in guerra. La Polonia, dove stanno arrivando le armi occidentali da destinare all’Ucraina, ha subito fatto marcia indietro, dopo essersi offerta di ospitare nei suoi aeroporti i jet di Kiev. Con un tweet, il premier polacco ha chiarito che non sarà possibile usare il suo territorio per le forze aeree ucraine, perchè sarebbe un atto di guerra contro la Russia da un paese della Nato. Ecco l’intervista con il generale Battisti.