Kim Potter, l’ex agente di polizia che sparò al 20enne afroamericano Daunte Wright scambiando la sua pistola per un taser, è stata condannata a due anni per omicidio. Una pena decisamente inferiore rispetto allo standard di circa sette anni applicato nei casi di omicidio colposo.
Potter, una donna bianca di 49 anni che ha prestato servizio nelle forze di polizia del Brooklyn Center, in Minnesota, si è dimessa due giorni dopo la sparatoria ad aprile, durante un periodo di proteste caotiche.
“Non parliamo di un poliziotto ritenuto colpevole di omicidio per aver usato il ginocchio per immobilizzare una persona per nove minuti e mezzo mentre ansimava”, ha detto il giudice Regina M. Chu, con riferimento a Derek Chauvin, l’ufficiale di Minneapolis che è stato condannato per l’omicidio di George Floyd. Ha poi aggiunto: “Questo è un poliziotto che ha commesso un tragico errore. Ha estratto la sua arma da fuoco, pensando che fosse un taser, e ha finito per uccidere un giovane”.
Il giudice Chu ha emesso la sentenza dopo che la Potter era scoppiata a piangere in aula, scusandosi con la famiglia di Wright.