André Leon Talley, icona della moda, ex direttore creativo di Vogue e braccio destro di Anna Wintour, è morto a 73 anni. Da tempo era stato nell’ospedale di White Plains a New York per combattere una malattia sconosciuta.
Uno dei rarissimi editori di colore al vertice di un campo d’élite come quello della moda, per il New Yorker era “The Only One”.
Per decenni è stato il più grande direttore creativo e redattore generale della rivista Vogue. Nel maggio 2020, Talley ha pubblicato The Chiffon Trenches, un libro sulla sua vita in cui racconta l’inaspettata scalata al successo dalla piccola casa della nonna a Durham, nella Carolina del Nord, alle prime file della moda. “Puoi essere aristocratico senza essere nato in una famiglia aristocratica”, diceva.
Si è laureato in letteratura francese alla North Carolina Central University e ha conseguito un master alla Brown. Dopo la laurea, si è trasferito a New York per l’apprendistato al Metropolitan Museum of Art. Con una lettera di presentazione del padre di un compagno di classe, ha incontrato la leggendaria fashion editor Diana Vreeland, che l’ha poi presentato ad Andy Warhol. Così inizia la sua ascesa, partì con Interview Magazine, e prima ancora del suo lungo regno a Vogue, Talley ha lavorato per W, The New York Times e Women’s Wear Daily, dove era il capo dell’ufficio di Parigi.
Talley era anche una figura importante nella comunità LGBTQ+. Nel corso della sua vita, ha subito insulti razzisti, ma ha tenuto la testa alta: “Sono nero e sono orgoglioso.. Ad un tratto vieni riconosciuto e in qualche modo questo ha un impatto sulla cultura” diceva raccontando le sue esperienze. La sua presenza infatti, si è fatta sentire anche sulle passerelle di moda, dove ha spinto per includere più designer e modelli neri.