Le tensioni politiche sulle imminenti elezioni presidenziali si sono intensificate domenica nelle strade di New York City, quando i sostenitori del presidente Trump si sono scontrati contro protestanti, durante una giornata di manifestazioni. Undici persone sono state arrestate, ha detto la polizia. Rudolph W. Giuliani, avvocato personale del presidente ed ex sindaco della città, si è ritrovato nel mezzo degli scontri, ed ha incontrato i manifestanti che prendevano di mira la carovana di auto del gruppo “Ebrei per Trump”.

In un video, si vede Giuliani nel lato passeggero di un veicolo con il finestrino abbassato mentre i manifestanti anti-Trump gli urlavano contro. In un’intervista, Giuliani ha detto di aver incontrato la carovana e i manifestanti mentre guidava lungo la Fifth Avenue dopo aver registrato il suo programma radiofonico, e quindi di essersi trovato parte della manifestazione a favore di Trump per puro caso. (Qui il video dove si vede come i contro manifestanti hanno insultato Giuliani, e gli hanno tirato uova e pittura addosso.)
Le due parti hanno lanciato insulti politici – chiamandosi a vicenda “fascisti” e “anarchici” – si sono scambiati colpi, e hanno combattuto per le bandiere dei sostenitori di Trump, prima che la polizia separasse le due parti, secondo i video pubblicati online. In alcuni video si vede un gruppo di persone urlare e lanciare uova e altri oggetti contro le auto che sventolano bandiere pro-Trump a Midtown. In un altro si nota un gruppo di persone con striscioni pro-Trump marciare su un lato della strada, mentre le persone dal lato opposto urlano: “New York ti odia”. Per cercare di evitare disordini in futuro, Facebook sta preparando misure in caso di scontri durante le elezioni.

Le manifestazioni si sono verificate in momenti di fuoco per New York City, dove è appena iniziato il voto anticipato questo Sabato. Il dipartimento di polizia, infatti, si stava preparando per ulteriori possibili disordini con l’avvicinarsi del giorno delle elezioni, compresi giorni o settimane di proteste all’indomani del voto. Centinaia di agenti di polizia sono stati assegnati ai seggi elettorali, sia per il voto anticipato, che per il giorno delle elezioni, con altre migliaia in attesa di proteste. Un poliziotto è stato sospeso a causa delle proteste, perchè ha espresso supporto per il presidente Trump mentre era in servizio, cosa che a De Blasio non è piaciuta.
La situazione a NYC quindi rimane molto tesa, soprattutto perchè le votazioni avvengono in un clima precario. Ovunque ci sono tante file da fare per votare e c’è il rischio che molte risse prendano vita. La congresswoman Alexandria Ocasio Cortez ha dovuto fare due ore di fila per votare nel Bronx: “Non c’è posto negli Stati Uniti d’America in cui due, tre, quattro ore di attesa per votare siano accettabili”, ha detto fuori dalla sede di Parkchester.
La democratica ha definito le file infinite una forma di “soppressione del voto”, spiegando che “solo perché sta accadendo in uno stato blu, non significa che questo non sia soppressione degli elettori. Se si dovessero aspettare tre, quattro, cinque ore per votare in uno stato swing ne parlerebbero tutti”. Allo stesso tempo, però, AOC è contenta di vedere che il voto anticipato ha successo, e ha detto che “aspetterà due ore proprio come i suoi vicini”.

Le infinite code per votare sono in ogni borough, nonostante NYC abbia 88 sedi per votare “in anticipo”. Le attese sono lunghe, e molti si lamentano anche del fatto che il sito a loro assegnato per votare in anticipo sia più lontano rispetto a quello per votare il giorno delle elezioni. Gli occhi inoltre, restano puntati su zone di New York come Staten Island, dove Trump nel 2016 vinse il 53% dei voti. In una città democratica come NYC, la minoranza repubblicana è spesso presa di mira, come abbiamo visto negli scontri di ieri a Times Square.
Mancano ancora 7 giorni alla fine del voto anticipato, in cui si spera che la città riesca a mantenere ordine e non vi siano troppi problemi per coloro che vogliono semplicemente compiere il loro dovere civico.