Quando tutto sarà finito, il coronavirus ci mancherà”. Mi dice un’amica al telefono e penso che sia un’osservazione geniale perché formulata con il giusto distacco. Sì, c’è chi, per causa di forza maggiore, è riuscito finalmente a liberarsi dell’amante, chi si dedica al giardinaggio, chi fa torte, chi si è messo a correre mentre prima non correva mai, chi sta finalmente in panciolle… Certo, c’è anche chi pulisce ossessivamente la casa e disinfetta tutto, chi fa fare il giro al cane di un’ora per parlare con l’amante, chi è costretto a fare i compiti con i figli. Tuttavia molti stanno apprezzando la propria famiglia, comprendendo che è l’unica su cui poter contare. Stanno scoprendo che il tempo libero non è quello dove si corre fuori, ma quello per raccogliersi nell’intimità. Che la casa non è un luogo di passaggio, ma è la vita a passare mentre si gira senza meta. Stanno imparando ad aiutare, condividere e tollerare perché, anche se non mangiano la minestra, non possono saltare dalla finestra. Perché la vita è una e si vive davvero solo insieme.
La vita non è imitare la blogger del momento facendo carte false per acquistare l’ultimo modello di Rolex al fine di sfoggiarlo come attestato del proprio valore. Che non deriva dal costo di questo orologio: senza di esso si può continuare a vivere benissimo, ma senza la propria dignità si vive malissimo. Perché a casa la sera si torna e ci si spoglia di tutto quello che si è raccattato disonestamente. E anche se si va pure a letto con il Rolex al polso, si rimane soli, vuoti e disperati perché la nostra anima è fuggita disgustata. L’epoca coronavirus che stiamo attraversando ci fa apprezzare i veri valori e le priorità della nostra esistenza non dovendo fare show off per sentirci qualcuno. Ci sembra tutto inutile e rinunciabile, fuorché la salute che ci permette di vivere. Se rileggiamo le esternazioni dei politici di dieci giorni fa, le troviamo pretestuose e risibili. E ci viene da esclamare un liberatorio: “Chissenefrega”.
Eppure c’è ancora tanta gente futile che, pur abitando in dimore lussuose, trascorre il tempo a piangersi addosso e whatsappare: Oddio non farò la festa in giallo il 15 maggio, oddio come mi tolgo lo smalto semipermanente, chi mi fa la piega, non posso andare a correre sul lungomare… oddio forse meglio di no, perché le goccioline del respiro rimangono sospese nell’aria. Questa gente è terrorizzata: nel panico più completo perché non capisce per quale motivo gli sia capitato questo. Cerca risposte nel web. Allora ecco che i guru dicono: è il castigo della Natura. Come i preti nel medioevo: è il castigo divino.
Il marasma mediatico entra nelle nostre case peggio del virus. Siamo bombardati di notizie assurde. La più eclatante quella del politologo romeno-americano Edward Luttwak, che sfoggia il suo forte accento americano da oltre vent’anni come garanzia professionale a stelle e strisce, dichiarandosi esperto di quasi tutto: dalla politica nazionale a quella internazionale, dalla strategia militare all’economia politica. Preso molto sul serio dai media italiani, ha esternato una teoria surreale martedì 10 marzo alla trasmissione Di Martedì: “E’ il virus della verità: dove appare, espone la verità. Nel caso della Cina ha esposto che c’è una dittatura comunista che sopprime la verità. In Iran ha esposto il fanatismo religioso. Nel caso dell’Italia ha esposto la scarsa capacità amministrativa”. E allora come mai Lombardia e Veneto, le regioni più efficienti e ricche d’Italia, sono stremate dal virus? Se ne dedurrebbe che il virus ha castigato la maggioranza leghista? E come mai allora il virus è diventato pandemico?
Non occorreva far passare una settimana per bollare questa teoria come demenziale, ma abbiamo voluto avere il riscontro dei fatti mondiali, considerato che mettiamo nero su bianco.
In Italia ci sono tanti cacciaballe che si ammantano di autorevolezza e certi intervistatori non osano ridergli in muso, perché ne sanno meno di loro. Purtroppo il virus non guarda in faccia nessuno e sta uccidendo tante brave persone. Ma anche le pessime alla fine dovranno farsi un esame di coscienza perché, come ha detto la Merkel: “Tutto verrà messo alla prova”.